13/09/2009
SE LO STILE NON È UN'OPINIONE
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Il già enigmatico concetto di entropia, volgarmente detta «misura del disordine», ha conquistato nel XX secolo il significato inatteso e quasi sciamanico di «informazione». Informazione che fluisce negli spazi fisico - matematici, ma anche in rete e sulle pagine dei giornali e dei libri. D'altronde le parole permettono di elaborare metaforicamente anche l'astratto matematico. Sono solo analogie o la matematica può pronunciarsi perfino sulla scrittura? E quando una trovata narrativa è un'idea matematica e viceversa? Mirko Degli Esposti, probabilista e statistico, ne parla con Chiara Valerio, scrittrice di formazione matematica.
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Che relazione ha la termodinamica con gli studi letterari? Affascinante l'idea presentata oggi alle ore 17.00 nel Liceo Classico Virgilio dal professor Mirko Degli Esposti, docente di Matematica all'Università di Bologna, secondo il quale sarebbe possibile scoprire l'identità dell'autore di un testo anonimo mediante un meccanismo basato sul principio di entropia. Come in fisica il confronto di due situazioni dà un'idea della freccia del tempo e permette di stabilire quale delle due situazioni precede l'altra, così in letteratura si possono paragonare testi con delle variazioni e stabilire, mediante lo stesso principio, l'originale e la copia. Utile anche per denunciare i plagi! Rimane comunque la questione di stabilire una misura per le differenze: si parla ad esempio di indice di gramscianità per stabilire quando un testo anonimo sia stato effettivamente scritto da Gramsci. Ciò, secondo la scrittrice Chiara Valerio, porterà forse a scoprire che anche la letteratura ha una bottega, come con Leonardo o Raffaello nel campo dell'arte. E si formula una domanda: fino a che punto la scrittura presuppone una tecnica personale? Oppure consiste in meccanismi che ognuno può imparare?