08/09/2010

GIAN BURRASCA


2010_09_08_010
Evento ripetuto


Con Elio; testo e supervisione alla regia di Lina Wertmüller; musiche di Nino Rota arrangiate da Giacomo Scaramuzza. Anteprima nazionale.
 Produzione Parmaconcerti.


Giannino Stoppani detto Gian Burrasca è un ragazzino dall'aspetto divertente e dall'animo irrequieto che, nel mondo conformista dell'Italia umbertina, si diverte a sbeffeggiare le rigide regole del collegio e della famiglia. A far rivivere lo spirito di ribellione futurista dello scatenato eroe di Vamba è oggi nientemeno che Elio: il popolare artista e musicista interpreta testi e canzoni della celeberrima versione televisiva di Gian Burrasca, scritta e diretta da Lina Wertmüller.
 Corrado Giuffredi clarinetto, Cesare Chiacchiaretta fisarmonica, Giampaolo Bandini chitarra, Enrico Fagone contrabbasso, Danilo Grassi percussioni.



Prevendita a cura di www.mantova.com a partire dal 1° agosto.

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Italiano
Cinque monelli in monopattino si divertono sul palco e poi prendono i loro strumenti per intonare la marcetta di "Viva la pappa col pomodoro"... su di essa entra uno scatenato scolaretto, colletto inamidato e cappellino di paglia, e spiega: «Lo spettacolo si Strawinsky in tabellone non potrà avere luogo perchè mancano gli abiti di scena: al suo posto vi proporremo il Giornalino di Gian Burrasca!». Così un brillantissimo Elio ha accolto il pubblico del Teatro Sociale per la seconda rappresentazione della giornata, quella serale, dello spettacolo diretto da Lina Wertmüller. Sullo sfondo le pagine del Giornalino di Vamba, e intanto Elio-Gian Burrasca racconta del suo "difficilissimo" rapporto con la verità e le bugie, con la scuola (la ricreazione, ahimè, è solo un'illusione... brevissima), con la mamma (dolce mamma... ma talvolta un po' noiosa!)... e poi la gita a Roma, il capodanno del 1909 e l'arrivo della modernità, il collegio Pierpaoli, gli amici e gli scherzi al direttore, e il ritorno a casa... La voce di Elio recita e canta per un'ora e mezza le parole di un ragazzino che da cento anni strappa sorrisi sbeffeggiando regole e conformismi, si ribella con spirito futurista, ma mantiene la freschezza e l'ingenuità fiduciosa dei bambini. Così, sulle note di "Mi chiamo Gian Burrasca", chiudono lo spettacolo, il pubblico non resiste e si fa coinvolgere, battendo le mani a ritmo e salutando Giannino Stoppani con il suo applauso.

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