Wertmüller, Lina

Persona
Lina Wertmüller è una delle più note registe italiane. Fin dagli esordi collabora con importanti registi teatrali come Guido Salvini, Giorgio De Lullo e Garinei e Giovannini. Lavora sia per la radio che per la televisione, in veste di autrice e regista della prima edizione della celebre trasmissione "Canzonissima" e del "Giornalino di Gianburrasca". Entra nel mondo del cinema nel 1963, come aiuto-regista di Fellini sul set di "Otto e mezzo" collaborando anche alla stesura della sceneggiatura. Lo stesso anno segna il suo esordio con il film "I basilischi". Il film viene apprezzato subito all'estero e riceve numerosi premi. Nel 1965 gira "Questa volta parliamo di uomini", con Nino Manfredi. Nel 1973 dirige "Mimì metallurgico ferito nell'onore", con Giancarlo Giannini e Mariangela Melato, coppia rivelatasi perfetta per interpretare gli stereotipi nostrani cari alla regista. Con "Pasqualino Settebellezze" raggiunge il successo internazionale, riuscendo ad ottenere 4 nominations agli Oscar. Moltissimi i suoi lavori per il teatro, tra cui "Amore e magia nella cucina di mamma", rappresentato al Festival dei due mondi di Spoleto. Nel 1987 debutta anche nella lirica, al Teatro San Carlo di Napoli e allo Stat Opera di Monaco con la "Carmen" di Bizet; al Teatro lirico di Atene porta "La Bohème". Nel 2010 le viene conferito il David di Donatello alla carriera. Ha anche pubblicato vari romanzi, tra cui "Essere o avere, ma per essere devo avere la testa di Alvise su un piatto d'argento" e "Avrei voluto uno zio esibizionista".
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Bibliografia

"Essere o avere, ma per essere devo avere la testa di Alvise su un piatto d'argento", Rizzoli, 1981
"Iris e lo sceicco", Nuova Eri, 1988
"Avrei voluto uno zio esibizionista", Mondadori, 1990
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