09.09.2010 - Le pagine della cultura
LE PAGINE DELLA CULTURA
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Lo spazio dedicato alla cultura dalla carta stampata continua ad essere rilevante. Terze pagine, inserti settimanali, riviste specializzate: di libri, spettacoli, arte i giornali scrivono, apparentemente senza risparmiarsi. Ma come ne scrivono? E su che cosa puntano l'attenzione? Con "Le pagine della cultura" - organizzato in collaborazione con "Internazionale" - Festivaletteratura propone una rassegna stampa mirata ma ampia, aperta ai giornali di tutto il mondo. Ad inizio mattina uno scrittore presente al Festival offrirà una propria selezione di articoli da quotidiani e riviste, portandoci ogni giorno ad affrontare nuove questioni al centro del dibattito culturale alle diverse latitudini del pianeta.
L'evento "Le pagine della cultura" ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Era prevista la presenza di Stefania Mascetti, sostituita in seguito da Piero Zardo. In realtà, neanche Piero Zardo era presente all'evento.
Gli aspetti più importanti di un libro sono il contenuto, i pensieri e le emozioni che trasmette e questi sono per definizione impalpabili e virtuali».
Altro argomento al centro delle discussioni dei think-tank letterari riguarda i social network e il loro impatto sulla cultura di massa. «Non sono su Facebook e non intendo farne parte- ha spiegato Hulovà- in quanto non voglio aumentare il tempo passato online. Credo che internet sia vitale ma occorre dosarne l'utilizzo. In riferimento ai social network credo che difficilmente soppianteranno i libri; quando un nuovo mezzo di comunicazione entra nelle vite delle persone si ha sempre il timore che possa soppiantare i mezzi di comunicazione già di largo utilizzo, ma credo che sia difficile che Twitter possa sostituire la lettura di un libro. Analogo discorso in relazione agli sms: c'è un cambiamento in atto nella nostra scrittura manuale, ci stiamo abituando a scrivere email e sms quasi senza pensarci e per questo motivo sarebbe interessante riscoprire il piacere di scrivere in maniera epistolare, specie verso persone a noi care».
Infine un cenno all'ipotesi di un film biografico sul presidente americano Ronald Reagan, passato alla storia per la politica economica iperliberista e, nell'ambito della lotta al comunismo, per la definizione dell'Urss come «Impero del male». «Chissà che tra 30 anni qualcuno non faccia un film che riabiliti Bush» ha affermato Notarbartolo.