12/09/2010 - Le pagine della cultura

LE PAGINE DELLA CULTURA


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Lettura dei giornali a cura di Joe Sacco
Coordinamento di Stefania Mascetti e Alberto Notarbartolo

Lo spazio dedicato alla cultura dalla carta stampata continua ad essere rilevante. Terze pagine, inserti settimanali, riviste specializzate: di libri, spettacoli, arte i giornali scrivono, apparentemente senza risparmiarsi. Ma come ne scrivono? E su che cosa puntano l'attenzione? Con "Le pagine della cultura" - organizzato in collaborazione con "Internazionale" - Festivaletteratura propone una rassegna stampa mirata ma ampia, aperta ai giornali di tutto il mondo. Ad inizio mattina uno scrittore presente al Festival offrirà una propria selezione di articoli da quotidiani e riviste, portandoci ogni giorno ad affrontare nuove questioni al centro del dibattito culturale alle diverse latitudini del pianeta.


L'evento "Le Pagine della Cultura" ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente era prevista la presenza di Stefania Mascetti.
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Pareva l'ora dell'aperitivo, un happy hour di fine estate in Piazza Alberti, dato il fermento e il numero di persone presenti. Invece erano le 9 del mattino e per giunta di una splendida domenica, quella che ha visto Joe Sacco essere protagonista dell'ultimo incontro intitolato "Pagine della Cultura".
Nell'odierna analisi dei quotidiani italiani e stranieri il dialogo è corso veloce tra lo scrittore e giornalista maltese trapiantato a New York, e Alberto Notarbartolo. A parte la notizia del Leone d'Oro a Sofia Coppola e la vasta copertura sui quotidiani anglofoni del sessantesimo compleanno di Bill Murray (un interesse che di per sé fa notizia e la dice lunga sullo status della star americana), quello che ha fomentato maggiormente la discussione è stato il ruolo del fact checker, o di colui che «verifica i fatti». Attività fino a poco fa sconosciuta, affidata a qualche povero diavolo costretto a passare la vita rinchiuso in polverosi archivi, ma che oggi, con la crescita esponenziale della velocità di diffusione delle notizie, e dell'accessibilità di ogni tipo di documentazione, ha assunto nuovo valore.
Sacco, pur dichiarando che avere qualcuno che fa le pulci al tuo lavoro possa essere fastidioso, ammette che sia allo stesso tempo una grande garanzia. Rischiare che un errore, più o meno banale, possa gettare in cattiva luce il tuo intero lavoro o che macchi il tuo nome è un rischio che non ci si può correre, soprattutto per chi, come lui, scrive di guerre, di israeliani e palestinesi.

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