07/09/2011

LO STAMPATORE ZOLLINGER

2011_09_07_014
Evento ripetuto

Il giovane August Zollinger, abbandonato il paese natale, prova tanti mestieri: fa con scrupolo il timbratore di carte in un ufficio comunale, fa il calzolaio, vive solitario nei boschi trovando conforto nella compagnia degli alberi, fino al miracolo, alla rivelazione. E divenendo infine stampatore, lo stampatore Zollinger, come aveva sognato fin da bambino. L'adattamento teatrale del romanzo di Pablo d'Ors nasce dall'amore di Roberto Abbiati per l'arte tipografica. Lo spettacolo è dedicato a Johann Gutenberg, l'inventore dei caratteri mobili. «Io, August e Johann» scrive Abbiati, «siamo fatti per questo genere di cose meccaniche. Su un tavolo di lavoro da tipografia con un po' di immaginazione mettiamo in scena le meccaniche del pensiero umano».

Con Roberto Abbiati, Marino Zerbin, Matteo Rubagotti; musiche di Alessandro Nidi.
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Italiano
Bastano pochi oggetti per trasformare il Chiostro del Conservatorio di musica Campiani in un teatro: sul palcoscenico, di fronte alla platea, si apre il piccolo ufficio di uno stampatore.
Il romanzo di Pablo d'Ors, "Le avventure dello stampatore Zollinger", si materializza attraverso la recitazione di Roberto Abbiati, Marino Zerbin e Matteo Rubagotti. August Zollinger è uno stampatore idealista, uno di quelli che amano la melodia delle macchina da stampa, uno di quelli che crede che la bellezza possa cambiare il mondo e, tuttavia, è rappresentato dai tre attori anche come un animo semplice, che canta con voce flebile canzoni in dialetto accompagnandosi con una melodia dolce e malinconica.
Dialoghi, monologhi, suoni, musiche e momenti surreali si alternano a considerazioni sulla storia della stampa, «l'arte della meccanica applicata alla poesia».

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