08/09/2011
L'ANTRO DI MANTO, L'INDOVINA
2011_09_08_019
per bambini dai 6 anni in su con famiglie
Evento ripetuto
Siamo nell'ambiente palustre che diede origine a Mantova. Qui vive - in un caldo ed accogliente antro - la vecchia indovina Manto con suo figlio Ocno. L'antro di Manto è una capanna ricavata in mezzo a rovi e sterpaglie. Manto cambia figura in base agli eventi; passa la giornata appisolata sulla seggiola presso il focolare; si ridesta 'animata' dalle discussioni con il figlio Ocno e in questi momenti intrattiene chi la ascolta raccontando aneddoti sulla propria vita, sul mito e l'idea della creazione di una città che porta il suo nome. Qui son di casa pettegolezzi palustri, ricette-intruglio, magie inimmaginabili e profezie lette... sulla vostra mano.
Con Giorgio Gabrielli, Roberto Pavani e Barbara Rondini. Con il patrocinio del Comune di Quingentole.
Siamo nell'ambiente palustre che diede origine a Mantova. Qui vive - in un caldo ed accogliente antro - la vecchia indovina Manto con suo figlio Ocno. L'antro di Manto è una capanna ricavata in mezzo a rovi e sterpaglie. Manto cambia figura in base agli eventi; passa la giornata appisolata sulla seggiola presso il focolare; si ridesta 'animata' dalle discussioni con il figlio Ocno e in questi momenti intrattiene chi la ascolta raccontando aneddoti sulla propria vita, sul mito e l'idea della creazione di una città che porta il suo nome. Qui son di casa pettegolezzi palustri, ricette-intruglio, magie inimmaginabili e profezie lette... sulla vostra mano.
Con Giorgio Gabrielli, Roberto Pavani e Barbara Rondini. Con il patrocinio del Comune di Quingentole.
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Italiano
La storia della città di Mantova è spesso avvolta da un alone di mistero...
La domanda che ci sorge spontanea è: «Dove ebbe inizio tutto?». In principio c'era solo una palude primordiale con un'unica costruzione: la capanna di Manto, l'indovina fuggita da Tebe e da un terribile destino.
Si sta svolgendo la sua commemorazione e gli invitati sono incredibilmente strani: il suo ormai vecchio figlio Ocno (impersonato da Giorgio Gabrielli), due fauni molto estroversi (Roberto Pavani e Barbara Rondini), la zia Luciana (un mammifero roditore della famiglia dei Muridi), e persino la figlia della morte mandata dalla madre (causa dolori articolari) che si rivelerà totalmente giocherellona e innocua, in totale contrapposizione con l'atmosfera creata.
Dopo discussioni, riti, monologhi di marionette, letture di antiche storie, ressurrezioni (e problemi tecnici), gli attori sono riusciti nel loro intento di farci rivivere questa storia quasi dimenticata rendendola divertente tramite battute in puro stile e dialetto mantovano. Meritatissimo il lungo e sostenuto applauso finale (durato diversi minuti!).
Solo due aggettivi: epico ed esilarante.
La domanda che ci sorge spontanea è: «Dove ebbe inizio tutto?». In principio c'era solo una palude primordiale con un'unica costruzione: la capanna di Manto, l'indovina fuggita da Tebe e da un terribile destino.
Si sta svolgendo la sua commemorazione e gli invitati sono incredibilmente strani: il suo ormai vecchio figlio Ocno (impersonato da Giorgio Gabrielli), due fauni molto estroversi (Roberto Pavani e Barbara Rondini), la zia Luciana (un mammifero roditore della famiglia dei Muridi), e persino la figlia della morte mandata dalla madre (causa dolori articolari) che si rivelerà totalmente giocherellona e innocua, in totale contrapposizione con l'atmosfera creata.
Dopo discussioni, riti, monologhi di marionette, letture di antiche storie, ressurrezioni (e problemi tecnici), gli attori sono riusciti nel loro intento di farci rivivere questa storia quasi dimenticata rendendola divertente tramite battute in puro stile e dialetto mantovano. Meritatissimo il lungo e sostenuto applauso finale (durato diversi minuti!).
Solo due aggettivi: epico ed esilarante.