08/09/2011

LA IDEA FIJA

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¿Còmo defenderse de las propias obsesiones? Ademàs, ¿es realmente necesario defenderse, o es mejor ceder ante ellas? ¿La idea fija està siempre al origen del acto artìstico? ¿Cuàles son las manìas màs secretas de los escritores, sus ritos? ¿Qué idea fija persigue todo director a través de su càmara? ¿Cuàl es el lìmite entre creatividad y patologìa?

L'incontro si terrà in lingua spagnola senza traduzione.
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Spagnolo
Il pubblico che parla in spagnolo già all'esterno della Chiesa di Santa Maria della Vittoria è un segnale che lo spirito degli eventi del Festival in ligua originale senza traduzione, iniziati nell'edizione 2010, è già stato colto. E quindi cogliamolo, anche nella lingua della cronaca dell'evento.
La escritora Marcela Serrano nos habla de la idea fija. Su idea fija, en particular, es la escritura, pero, más que eso, para ella la idea fija, la obsesión, es la base y el fundamento de la escritura. Es verdad que algunas veces las obsesiones parecen muy cerca de la locura, de la esquizofrenia, pero, afirma la autora, hay una línea que los separa. Sólo cuando la idea fija se vuelve compulsiva se transforma en patología. Según Marcela Serrano, todos los grandes autores tuvieron una idea fija que quisieron expresar, transformar en palabras y en libros: por ejemplo, la culpa en Dostoevskij, o la idea de volver a casa en Omero. Sin embargo, los que no tienen una obsesión a menudo no entienden esa condición. Quizás por ese motivo el escritor se encuentra en una ción de aislamiento y tiene que optar: o vivir en el caos del mundo o vivir en soledad y escribir. 
Al final de la conferencia hubo muchas preguntas para la escritora, todas en español, naturalmente. Otra señal que el público ha entendido perfectamente el sentido de los eventos en lengua original del Festivaletteratura.

Senza idee fisse la vita è noiosa. In Cile, durante il periodo dell'oppressione, l'idea fissa era l'oppressione. Poi la dittatura se n'è andata ma l'idea fissa è rimasta. Si è solo trasformata. Oggi l'idea fissa della donna è allora essere donna, quella del politico è la politica, quella dello scrittore la scrittura. L'idea fissa è certo una questione di identità disturbata, ma in un mondo disequilibrato il disturbo diviene precario equilibrio necessario. Dicono che l'idea fissa di Marcela sia quella di scrivere delle donne, forse, ma nessuno dice agli scrittori uomini che la loro idea fissa è quella di scrivere di uomini. In realtà l'idea fissa dello scrittore, uomo o donna che sia, è quella di scrivere, scrivere della sua storia e della sua epoca. L'idea fissa dello scrivere.  
Ma l'epoca attuale, i tempi in cui viviamo sono un campo minato per le idee fisse. L'estrema precarietà dei diritti, l'estrema circolazione di informazione e la metamorfosi veloce dei dibattiti, sono terreno avvelenato per le idee che ci fioriscono. Le idee fisse, in una epoca di cambiamenti accelerati, possono sfociare velocemente in patologia. Lo scrittore, uomo del suo tempo, deve allora stare attento ai suoi frutti contaminati. Se la sua identità si basa sull'idea fissa, questi deve comunque riconoscere e schivare il suo degrado patologico: si parla dell'idea compulsiva, come quella dell'estrema pulizia o del rapporto al telefono. L'ossessione determina allora la sottile linea di confine che determina lo scrittore sano da quello malato e, secondo Marcela, questa linea va tenuta sotto controllo. Attraverso la terapia psicanalitica. 
Ma l'ossessione è anche principio creativo, l'essere scrittore dello scrittore. La condicio 'sine qua non' per inventare storie. Come può uno scrittore fare esplodere la sua creatività e allo stesso tempo addomesticarla? Come si può vivere di idee fisse e addormentarle? Marcela vive in questa terra di passaggio, pericolosa senza essere selvaggia, contaminata senza pertanto essere velenosa. Legge la stampa internazionale ma si isola nella sua casa in mezzo al verde degli alberi di avocado, in piena campagna cilena. Tuttavia se si pensa alla varietà di libri che la scrittrice ha pubblicato,  quegli alberi devono pur duplicare e triplicare le idee fisse per ritrovarsi nella varietà di storie. 
Tra i frutti immaturi di questa risposta rimane la fissità della scrittura. Metafora di un inchiostro che, eternamente uguale, da forma alle più fantasiose combinazioni dei suoi romanzi. 
 

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