09/09/2011

TRA STORIA E FAVOLA

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A detta della scrittrice americana Ann Pratchett, il romanzo d'esordio di Téa Obreht ("L'amante della tigre") «è un prodigio di bellezza e immaginazione». Osannata dal gotha della critica statunitense come un astro nascente della letteratura mondiale e collocata dal New Yorker nella top 20 dei migliori scrittori sotto i quarant'anni, la giovanissima autrice di origine serba, classe 1985, ha dato prova di una prosa matura e raffinata, pubblicando diverse short stories sulle maggiori riviste letterarie dei paesi anglofoni. Per la prima volta in Italia, la incontra la conduttrice televisiva Serena Dandini ("Dai diamanti non nasce niente").
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Ieri la brillante Serena Dandini a Palazzo di San Sebastiano ha presentato la giovanissima scrittrice Tèa Obreht, diventata famosa grazie al suo primo e per adesso unico libro "L'Amante della Tigre". Aspetto molto interessante è la giovane età della scrittrice, che a soli 26 anni ha scritto un commovente romanzo sulla guerra, ispirato dai racconti che nonni e genitori le hanno raccontato. Il suo intento è quello di raccontare momenti privati durante un evento pubblico (in questo caso la guerra).
Il libro ha avuto un ruolo fondamentale nella storia di questa ragazza per molteplici ragioni, soprattutto perché la stesura l'ha aiutata a superare il terrore dopo la morte del proprio nonno, che ha avuto un ruolo fondamentale se non principale nella trama del suo libro. I simpatici interventi della Dandini e la semplicità della scrittrice hanno avuto l'ultima parola sull'evento.

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