10/09/2011

Kim Edwards con Luciano Minerva

2011_09_10_202
Gli aspri confronti tra genitori e figli, i segreti che accompagnano storie di orfani e madri, le verità d'amore che agitano equilibri familiari solo apparenti: sono queste le suggestioni che ispirano la narrativa di Kim Edwards. Finalista del prestigioso PEN/Hemingway Award nel 1998, la scrittrice statunitense è stata tradotta in più di trentotto paesi e il suo nome occupa da anni i primi posti delle classifiche di vendita. Anche il suo nuovo lavoro, "Un giorno mi ritroverai", promette d'essere «un memorabile cast di personaggi» ("Booklist") e un libro da leggere tutto d'un fiato. La intervista il giornalista Luciano Minerva.

L'evento 202 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente il suo svolgimento era previsto presso il Teatro Ariston alle ore 17.00.
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L'evento si è svolto presso la chiesa di San Maurizio nel caldo sabato pomeriggio mantovano. Kim Edwards, scrittrice statunitense, vive nel Kentucky, in Texas, dove insegna scrittura all'università.
Dopo il primo libro "Una madre perfetta", una donna-medium le chiede di incontrarla per confidarle dei fatti. Dopo questo incontro matura l'idea di scrivere un nuovo libro; è il 2006, quando Kim Edwards pubblica il romanzo "Figlia del silenzio", libro che venderà cinque milioni di copie e la farà diventare una scrittrice di successo.
«Non potevo immaginare di poter diventare una così nota scrittrice, ho scoperto di saper toccare nell'anima il pubblico». 
È la storia di un uomo che abbandona la figlia appena nata, perché afflitta dalla sindrome di down. Il giornalista Luciano Minerva intervista l'autrice, cercando di scovare quei segreti che delineano le storie dei suoi libri. Una predilezione è l'immagine dell'acqua. «È un'immagine di vita ma anche di tragedia per la protagonista. In qualche modo lei è nell'acqua che trova le sue risposte». Bisogna leggere i suoi libri per scovare i confronti tra genitori e figli che lei ricerca, quelle verità d'amore che agitano gli equilibri familiari.
La scrittrice ci racconta delle sue esperienze in Oriente, confidando la sua solitudine per due anni rispettivamente in Malesia, Giappone e Cambogia. «Con fatica, sono riuscita a imparare la lingua del posto, nella solitudine che lì ho trovato mi sono messa a scrivere. Era come un nuovo mondo da scoprire per me, sono tornata negli Stati Uniti trasformata». L'evento si è concluso con una breve introduzione ad altri due temi che troviamo nei romanzi della Edwards: la difesa dell'ambiente e l'assistenza sociale. 
Una rilassata e sorridente autrice che ha contribuito ad arricchire il pomeriggio dell'interessato pubblico di Festivaletteratura.

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