11/09/2011
Herman Koch con Daniele Bresciani
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L'asservimento al comune senso del pudore è sempre stato un caposaldo del borghese-tipo, un richiamo al decoro messo in bella mostra per nascondere piccole meschinità e sensi di colpa. Non ne sono immuni le due coppie protagoniste del best-seller di Herman Koch (La cena), che si ritrovano in un lussuoso ristorante a parlare del delitto perpetrato dai figli quindicenni. O i protagonisti del nuovo romanzo di Koch, Villetta con piscina, che nel medesimo ambiente alto borghese, apparentemente perfetto, sono al centro di un dramma moralmente discutibile. Il romanziere olandese parla di questi spietati ritratti familiari in compagnia di Daniele Bresciani, giornalista e blogger.
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Daniele Bresciani giudica quelli di Herman Koch i due migliori libri usciti in Italia negli ultimi anni. Entrambi presentano un filo conduttore: è corretto farsi giustizia da soli? Nella fattispecie, "La cena" si ispira ad un fatto di cronaca avvenuto in Spagna anni fa, quando due ragazzi incendiarono uno sportello bancomat uccidendo una clocharde che dormiva nelle vicinanze. Ecco allora che Koch si pone una domanda: un genitore che sapesse di essere l'unica persona a conoscenza di un crimine commesso dal figlio, sarebbe pronto a denunciarlo? Allo stesso modo, il successivo "Villetta con piscina" racconta lo strano caso di uno stimato medico di base che decide di non diagnosticare un male incurabile a quello che crede essere lo stupratore di sua figlia. Al massimo, la conseguenza di questo 'omicidio' potrebbe essere la radiazione del medico dall'Ordine. A differenza di quanto potrebbe accadere con "Assassinio sull'Orient Express", svelare la trama non pregiudica, nel caso di Koch, il piacere che trarremo dalla lettura dei suoi libri. Che, come tutte le grandi opere, ci lasciano una morale: le persone vogliono riprendersi la propria vita, perché stanchi di delegarla alle istituzioni.