11/09/2011

POSSIBILMENTE IMPOSSIBILE!

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Ha corso per 250 km nel deserto del Sahara in autosufficienza. Ha attraversato prima l'Oceano Pacifico e poi l'Oceano Atlantico in solitaria su una barca a remi. Ed ora ha appena concluso la "Footrace 2011", una massacrante ultramaratona di cinquemila chilometri in 70 tappe da Los Angeles a New York. Alex Bellini, atleta, pilota di mongolfiere e formatore aziendale, è l'uomo delle imprese impossibili. Con Federico Taddia ripercorre alcune delle pagine più belle delle sue spedizioni, tra coraggio e follia, limiti e opportunità.
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Occhi azzurri come l'acqua, seduto sul palco di Piazza Virgiliana, osserva il pubblico prendere posto sotto il tendone. Qualche volta il suo sguardo sorridente è rivolto a Sofia: due anni e tanti riccioli biondi. Alex Bellini, in quegli occhi, ha capito il senso della sua vita. Negli anni è andato a cercarlo, tra i 250 km nel deserto, la recente maratona di cinquemila chilometri in America e le traversate dell'Oceano Atlantico e del Pacifico in barca a remi. Nella solitudine, nella fatica, nelle difficoltà della traversata oceanica, l'atleta è riuscito a sopravvivere a se stesso, alla consapevolezza di essere la persona più debole del mondo, di temere la morte: attraverso queste sfide, Alex ha trovato il senso e l'importanza della sua vita. Si è reso conto di quanto fosse sottile e delicata la frontiera con la morte, seppur consapevole della volontà e del desiderio di sfida. Sei ore al giorno per sei mesi davanti ad una parete bianca a vogare, in preparazione alla traversata. E tutto questo per cosa? Per inseguire sogni e desideri, per non avere rimpianti, per tornare a casa pieno, ricco e cambiato.
Con Federico Taddia, l'atleta ha poi ripercorso le tappe della "Footrace" da Los Angeles a New York, raccontando gli incontri più strani che hanno poi dato il vero significato al viaggio e descrivendo le cose trovate per terra nei cinquemila chilometri solcati.
L'evidente coinvolgimento e ammirazione da parte del pubblico ha portato alla conclusione dell'incontro, intriso di grande rispetto per un uomo che, nella sua folle giovinezza, ha lasciato anche al Festivaletteratura saggezza, emozioni e una grande voglia di viaggiare.

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