08/09/2012

Giulia Perroni con Nella Roveri

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Giulia Perroni, siciliana d'origine, risiede a Roma e, nel cuore di Trastevere, è tra gli animatori del circolo culturale "L'Aleph". Dal 1986 ha pubblicato diverse raccolte di poesia confluite ora in La scommessa dell'infinito. Poesie 1986-2009, a cui ha fatto seguito Tre vulcani e la neve. Echi dei testi classici e di poesia orientale si fondono per dare voce ad un viaggio nella memoria che fa della «musica la mia/ essenza/ lo strappo implacabile/ nell'eterno baluginìo/ delle foglie,/...». E sulla musicalità come cifra poetica insiste la critica, poiché «non è soltanto un fatto di stile, di sillabazione squisitamente cadenzata... è la parabola in cui si avvicendano gioia e dolore, vita e morte. È anche il personale pianto, a sciogliersi in canto». La incontra Nella Roveri.
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Nella poesia di Giulia Perroni ciò che salta agli occhi prima di qualunque cosa sono la grande armonia e musicalità dei versi. Questa musicalità è poi quella che permette alla raccolte della poetessa d'origine siciliana di avere una speciale delicatezza, che unita alla profondità sincera del suo sguardo sulle cose crea un incantesimo di obiettività unita alla tenerezza. Le poesie della Perroni esprimono tutte questo equilibrio tra una visione limpida del mondo (dando vita a monologhi interiori anche amareggiati sullo stato delle cose esterne), e profonda esigenza di una trascendenza che purifichi (da cui i sempre presenti riferimenti alla divinità e alla ricerca della bellezza). Una traccia di questa visione limpida del mondo si può riscontrare ad esempio nella riflessione sulla condizione femminile, su cui Giulia Perroni insiste spesso. Non si tratta in realtà di una riflessione di tipo politico, ma un avvicinarsi a donne di tutti i tempi e tutte le origini, capendole se vogliamo dall'interno. L'esigenza per la trascendenza invece si testimonia anche nella grande influenza che la poesia orientale ha avuto sullo stile e i temi della poetessa. Nel 2002 infatti la Perroni ha pubblicato una raccolta di haiku intitolata "Stelle in giardino", e in generale le numerose suggestioni e i numerosi riferimenti alla natura fanno pensare un approccio più orientale, più meravigliato. Un altro tema importante che confluisce nell'opera di questa poetessa è la sua Sicilia, terra contraddittoria e bellissima dalla quale trae sempre ispirazione e simbolismi. Infine, tutto l'incontro è stato accompagnato e intervallato dal suono di una chitarra, poiché la musica, forse proprio per il suo potere di saper conciliare razionalità ed emozione, è l'unica che secondo la stessa autrice è in grado di farci entrare veramente in noi stessi e accogliere le parole della poesia.

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