08/09/2012

SE LA TERRA RALLENTA

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Prima sei minuti in più al giorno, poi dodici, fino ad arrivare a giornate di cinquanta ore. La rotazione terrestre è diventata più faticosa: la legge di gravità cambia, gli uccelli non si alzano più in volo. Questo il punto di partenza del perturbante romanzo L'età dei miracoli, libro d'esordio di Karen Thompson-Walker, salutato da Nathan Englander come «il libro definitivo sulla nostra epoca». Di questo prossimo tempo dilatato e immobile la scrittrice statunitense parla con Francesco Piccolo.
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'Distopìa': con questo termine si intende una società indesiderabile sotto tutti i punti di vista. Il termine è stato coniato in contrapposizione a 'utopia', e viene solitamente utilizzato per rappresentare una società fittizia, spesso ambientata in un futuro prossimo, nella quale le tendenze sociali sono portate a estremi apocalittici. Karen Thompson Walker, introdotta dallo scrittore Francesco Piccolo, è nuova nel panorama letterario italiano, mentre negli Stati Uniti ha già riscosso successo. Ed arriva in Italia con questo libro "L'età dei miracoli", in cui si immagina che la rotazione terrestre rallenti. Per quanto fantastico sia lo scenario, lo stato d'animo raccontato in questo libro è estremamente contemporaneo: dopo l'undici settembre si è instillato in noi il sentimento che qualcosa di spaventoso possa sempre accadere, e questa sensazione gli americani non hanno mai esitato a raccontarla, anzi lo fanno spesso e lo sanno fare bene. La prima immagine che ci appare, è quella di una madre che arriva, fa accendere il televisore, e dice che parlano di una cosa di cui non si erano mai accorti: questo è l'inizio tipico di una catastrofe, il fatto che stia accadendo qualcosa di impensabile, e che nessuno sappia cosa accadrà poi. La fantascienza a questo punto sposterebbe l'attenzione su tutta l'umanità, e racconterebbe dei cambiamenti che si metterebbero in atto. Ma qui non succede nulla. Non ci sono mutamenti all'inizio, nelle vite delle persone. Perché non cambia qualcosa nella loro vita, ma nella loro testa: «E ora cosa accadrà?» è la domanda che affolla la mente di tutti, lo spirito con cui vivranno ogni attimo, da lì in avanti. E in questo scenario apocalittico si sviluppa la storia di Julia, che è adolescente quando la catastrofe si rivela. Viene rappresentato un binomio: l'adolescenza con i suoi cambiamenti improvvisi, le sue rivelazioni, la fallibilità dei genitori e la delusione delle amicizie non sincere e la catastrofe, mostruosa e sconvolgente, che costituisce un cambiamento irreversibile. E in più questa calamità amplifica maggiormente tutte le emozioni e le sensazioni che la protagonista vive, così come quelle di tutti, è una specie di doping che fa crescere tutto: il dolore del primo amore, l'attaccamento alla maestra di piano. Tutte queste cose non sono importanti, ma lo diventano perchè il mondo sta finendo. Assistiamo anche ad un altro fenomeno: le giornate si allungano tantissimo, e dopo un primo tentativo di adattarsi, il governo decide di tornare alle 24 ore, per scandire le giornate, a prescindere che sia giorno o che sia notte. E non tutti sono d'accordo, così si hanno persone che disperatamente si attaccano alla giornata fatta da 24 ore, visto che è rassicurante e costituisce una certezza, e persone che decidono di adeguarsi ai giorni da 35 ore, ai nuovi ritmi di luce e buio.  Questa diversità, così come accade per l'adolescenza, esiste già. Ci sono già le persone che necessitano di regole, di essere rassicurate, e quelle che vedono nella ribellione e nel cambiamento la via di salvezza, così come esistono già i problemi dell'adolescenza, ma in questo scenario tutto viene amplificato. Alla domanda se non è stata tentata di sviluppare l'aspetto scientifico dell'avvenimento di cui narra, risponde che non ha voluto deliberatamente farlo, perchè ciò che le interessava era approfondire come un evento possa influire sulla vita delle persone. "L'età dei miracoli" vuole rappresentare non il miracolo nel senso tradizionale del termine, ma va inteso come il verificarsi di un evento impossibile che scardina le certezze della realtà, e qui accade addirittura su due livelli: nell'età di Julia e nell'età del mondo, che sta cambiando, e niente sarà più come prima.

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