08/09/2012

20 DI GUERRA

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Per i vent'anni di attività dell'Orchestra, Lella Costa e Scraps in un viaggio tragicomico tra dire e fare, verità e finzioni, guerre vere o presunte. Tra normalità ereditate e conquistate irregolarità, raccontando di terre, luoghi, persone, stati dell'anima, illusioni e illusionisti. Note oblique, sghembe conclusioni tra sguardi di falene e viste panoramiche. Venti di guerra. E non solo.


Scraps Orchestra: Stefano Boccafoglia: piano e voce; Marco Remondini: cello, sax; Roberta Visentini: clarino, sax; Giorgio Signoretti: chitarre; Marco Cocconi: basso; Pietro Benucci: batteria.
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Italiano
Spiace constatare che un gruppo come la Scraps Orchestra non abbia tutta la visibilità mediatica che merita. La perizia dei musicisti si fonde benissimo con testi maturi e consapevoli, mai banali, ricchi di spunti poetici. «Eccoci qua nonostante i Maya» - spiega il cantante e pianista Stefano Boccafoglia - «Siamo qui dal 1992 e festeggiamo il nostro ventesimo con il compleanno migliore che ci potesse capitare, senza tante persone come fanno Tom Cruise o Lele Mora, ma con voi». E lo dice senza essere retorico o ipocrita, dando il via ad una serata magica. Già all'inizio le parole pesano come macigni in "Da casello a casello", dedicata alla strage di Capaci. Entra poi in scena Lella Costa, che dedica una lettura a Piazza Fontana e agli anni del terrorismo. La Scraps non può che eseguire "Dodicidicembre". E nel segno del ricordo ascoltiamo anche "Mal d'Africa" (non quella di Battiato, eh) per Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. La nostalgia è invece il tema del brano successivo, che recita: «Regala un orecchio al passato per provare a sentire il futuro... non c'è modo di dire le cose senza farsi capire». Un reading di Lella Costa è un omaggio esplicito a De Andrè «senza il quale molti aspetti della nostra vita sarebbero stati diversi». Una frase di Maurice Béjart offre lo spunto per "Il danzatore del tango", con uno splendido assolo di basso iniziale. Lella Costa legge e riflette sulle donne uccise in Italia (leggendo l'elenco di quelle uccise da inizio 2012) spiegando che i suoi compagni di palco, «pur essendo a maggioranza testosteronica, hanno un cuore e un cervello collegati, che non passano per l'organo genitale». "Ivan alla guerra" è tratta dal primo (ormai introvabile) album della Scraps "Naviga l'ego" e propone un sound fra Tom Waits e Capossela, ripreso anche nella seguente, stupenda, "Il mercato delle ossa". Più di due ore ci concerto che, ovviamente, culmina nella celebre "Lifting" (2007), la storia dell'allora Presidente del Consiglio Berlusconi. Grazie, Scraps.

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