09/09/2012

UNA NUOVA EDUCAZIONE PER UN UMANESIMO PLANETARIO

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«Oggi è più che mai necessaria una confluenza tra diverse riforme. Una riforma educativa che permetta di affrontare in tutta la loro complessità i problemi fondamentali delle persone in un tempo radicalmente nuovo come l'era planetaria». Secondo il grande sociologo e filosofo francese Edgar Morin, autore di "La via. Per l'avvenire dell'umanità", la nuova educazione deve puntare a ricomporre i saperi evitandone l'eccessiva frammentazione e la disgiunzione rispetto ai problemi del mondo contemporaneo. Lo incontra il giornalista e saggista Armando Massarenti.


Con il contributo di Institut français Italia.
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Italiano
L'ultimo incontro del programma di Festivaletteratura 2012 vede salire in cattedra il sociologo francese Edgar Morin.
L'autore de "Il cammino della speranza", novantuno anni compiuti, tiene una lezione che è difficile inquadrare tra le maglie
di una conoscenza specifica proprio per il messaggio intrinseco che auspica l'annullamento di ogni divisione di settore
nella materia della conoscenza. Secondo Morin è necessario riformare pensiero e conoscenza. Le discipline insegnate oggi
nei vari istituti scolastici, comprese le università, non hanno connessioni e sono frammentarie. Per questo motivo non
siamo in grado di comprendere i problemi fondamentali e di conseguenza risolverli. Come aveva già capito Cartesio, sarebbe
necessario studiare gli errori e le illusioni non soddisfatte nel corso della storia. Solo in questo modo si acquisirebbe
una conoscenza in grado di evitare errori già commessi in precedenza in periodi e contesti ben precisi.
Sono messi in discussione anche la percezioni ed il linguaggio considerati «traduzioni delle traduzioni». Diversi testimoni
dello stesso evento, infatti, danno interpretazioni diverse mutilando, di fatto, la verità. Da questa analisi deriva la
necessità di un'informazione integrata e strutturata che riveli una complessità di pensiero non frammentata.
Parlando di divinità ed ideologie, Morin evidenzia il limite di essere concepite in un preciso momento storico
per poi accrescersi per la forza delle tradizioni. Ideologie che richiedono sacrifici, che impongono di uccidere devono
essere superate grazie allo studio degli errori già commessi. La comprensione e lo studio dell'essere umano devono
comprendere anche la letteratura che permette una comprensione dell'essere umano maggiore di quanto possa fare la vita quotidiana.
Insieme alla letteratura anche la poesia è in grado di illuminarci ed abbattere barriere innalzate dall'incomprensione.
L'incomprensione nasce dalla separazione del sapere; non è corretto destinare lo studio del cervello alla psicologia,
quello del corpo allo biologia e tenere separate tutte le branche.
Infine Morin avverte sul pericolo connesso ai periodi di crisi. Le crisi sono pericolose per la democrazia. Dopo la grande
depressione del 1929 sono saliti al potere Hitler, Franco e Mussolini perché si assiste ad una chiusura che ricerca ed attende
un salvatore. La vitalità di una democrazia risiede nella vitalità del conflitto tra le idee. Conflitto costruttivo che
alimenta vitalità e dinamicità. Oggi assistiamo ad un vuoto di pensiero che dobbiamo utilizzare per trovare una nuova
missione: una nuova educazione per un «Umanesimo planetario».

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