06/09/2013
Terry Brooks con Chiara Codecà
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Lontane anni luce dai miti della scienza e del progresso, le Quattro Terre del "Ciclo di Shannara" hanno conquistato il cuore di migliaia di lettori, ospitando un universo di razze, battaglie e magie degno del miglior Tolkien. Si tengano forte i patiti di elfi e druidi e stipulino alleanze con gli amanti delle grandi epopee: a Mantova è in arrivo Terry Brooks, uno degli autori fantasy più letti e amati del pianeta. Chi mai potrebbe misurarsi con la sua sconfinata immaginazione meglio di una fan d'eccezione come Chiara Codecà?
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Chiara Codecà intervista Terry Brooks, 70 anni, 20 libri al suo attivo, ma soprattutto il mito vivente del fantasy. È proprio con il primo libro di Brooks, datato ormai 1977 che le case editrici hanno iniziato a dare credito al fantasy, a concedere più spazio nelle librerie, a pensare che fosse un genere sul quale investire.
L'autore inizia a raccontare la storia della pubblicazione della "Spada di Shannara" e di come sia arrivato nelle mani del suo mito d'infanzia Lester del Rey. Finito nel 1974, la prima versione era stata rifiutata da una casa editrice che gli aveva comunque consigliato di provare alla Ballantine Books, accompagnando il manoscritto con una lettera. Fu così che la neo assunta Judy-Linn Del Rey portò a casa l'opera per avere un parere dal marito: fu l'inizio di una lunga collaborazione, che portò "La Spada di Shannara" a rimanere per cinque mesi nelle posizioni più alte della classifica dei best-seller del New York Times (prima volta per un romanzo fantasy). Secondo lo scrittore, la qualità più importante che bisogna possedere per riuscire a pubblicare è la fortuna. Dopo 20 romanzi ha deciso di concludere la saga perché non vuole che lo facciano altri. Parla poi della rivoluzione ebook, di come sia diventata una tendenza stabile per i giovani e di come sul suo sito siano già disponibili alcuni racconti brevi in quel formato. Racconta di trentacinque anni di promesse non mantenute sulla realizzazione di un film su "La spada di Shannara" e di come, l'anno scorso, abbia finalmente firmato un accordo con una compagnia inglese per una serie tv su "Le pietre magiche". Entro due settimane verrà dato l'annuncio ufficiale del network e la visione generale del programma. L'adattamento dei libri per il cinema è complicato, ma, secondo lo scrittore, "Harry Potter" e "Il Signore degli anelli" sono due eccezioni che dimostrano come questo sia possibile. Gli effetti speciali sono molto migliorati negli ultimi dieci anni fornendo nuove opportunità: la via è tracciata, bisogna vedere se sarà seguita. Brooks continua a parlare, non si risparmia. "Harry Potter" ha cambiato il mercato, ha raggiunto tutti gli strati della popolazione, la ritiene una storia meravigliosa che tutti dovrebbero leggere. Il suo successo ha generato una proliferazione di scrittori, ma anche più attenzione da parte degli editori. Sposta l'argomento poi su "Il Verbo e il Vuoto", trilogia scritta alla fine degli anni '90, perché crede che si possa decidere di scrivere la stessa storia tutta la vita oppure credere nel potere artistico e nell'ispirazione, per questo ha esplorato la dicotomia fra bene e male in un modo più fresco e attuale. Concluso il ciclo di Shannara, nei prossimi anni scriverà materiale nuovo, ha già diverse idee e vuole iniziare a dedicarcisi entro la fine di quest'anno. Terry Brooks non è un creatore di storie, è un creatore di mondi.
L'autore inizia a raccontare la storia della pubblicazione della "Spada di Shannara" e di come sia arrivato nelle mani del suo mito d'infanzia Lester del Rey. Finito nel 1974, la prima versione era stata rifiutata da una casa editrice che gli aveva comunque consigliato di provare alla Ballantine Books, accompagnando il manoscritto con una lettera. Fu così che la neo assunta Judy-Linn Del Rey portò a casa l'opera per avere un parere dal marito: fu l'inizio di una lunga collaborazione, che portò "La Spada di Shannara" a rimanere per cinque mesi nelle posizioni più alte della classifica dei best-seller del New York Times (prima volta per un romanzo fantasy). Secondo lo scrittore, la qualità più importante che bisogna possedere per riuscire a pubblicare è la fortuna. Dopo 20 romanzi ha deciso di concludere la saga perché non vuole che lo facciano altri. Parla poi della rivoluzione ebook, di come sia diventata una tendenza stabile per i giovani e di come sul suo sito siano già disponibili alcuni racconti brevi in quel formato. Racconta di trentacinque anni di promesse non mantenute sulla realizzazione di un film su "La spada di Shannara" e di come, l'anno scorso, abbia finalmente firmato un accordo con una compagnia inglese per una serie tv su "Le pietre magiche". Entro due settimane verrà dato l'annuncio ufficiale del network e la visione generale del programma. L'adattamento dei libri per il cinema è complicato, ma, secondo lo scrittore, "Harry Potter" e "Il Signore degli anelli" sono due eccezioni che dimostrano come questo sia possibile. Gli effetti speciali sono molto migliorati negli ultimi dieci anni fornendo nuove opportunità: la via è tracciata, bisogna vedere se sarà seguita. Brooks continua a parlare, non si risparmia. "Harry Potter" ha cambiato il mercato, ha raggiunto tutti gli strati della popolazione, la ritiene una storia meravigliosa che tutti dovrebbero leggere. Il suo successo ha generato una proliferazione di scrittori, ma anche più attenzione da parte degli editori. Sposta l'argomento poi su "Il Verbo e il Vuoto", trilogia scritta alla fine degli anni '90, perché crede che si possa decidere di scrivere la stessa storia tutta la vita oppure credere nel potere artistico e nell'ispirazione, per questo ha esplorato la dicotomia fra bene e male in un modo più fresco e attuale. Concluso il ciclo di Shannara, nei prossimi anni scriverà materiale nuovo, ha già diverse idee e vuole iniziare a dedicarcisi entro la fine di quest'anno. Terry Brooks non è un creatore di storie, è un creatore di mondi.