06/09/2013

A SPASSO TRA FAVOLE, RACCONTI E SCIENZA

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Da "Storie del nonno per chi vuole farsi ascoltare dai bimbi" a "Il tormento di Adriano" e a "Perché la sessualità?", da "Il Protomentale" a "Il feto ci ascolta", passando per i manuali universitari e la ricerca sulla Costruzione della mente in una rinnovata "Psicoanalisi senza teoria freudiana", Antonio Imbasciati ci conduce dall'amore per i bambini all'amore per la scienza e al dispiacere per l'agonia della ricerca scientifica nelle nostre Università: "Baron fottuto, studenti fottuti". I decenni che Imbasciati ha dedicato a studiare gli argomenti più importanti della storia della vita dell'uomo, alla luce della psicoanalisi, ci offrono una guida nel suo universo di competenze. Con l'aderenza metodologica, ma l'accessibilità linguistica che lo caratterizza, ci disponiamo a farci narrare la vita della mente con la delicatezza e il rispetto che solo 'un nonno psicoanalista' può avere per noi.
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Italiano
L'incontro tenuto dallo psichiatra ed ex professore ordinaro di Psicologia Clinica Antonio Imbasciati ha destato non poche perplessità, come spesso capita quando si parla dell'affascinante scienza della psicoanalisi, e probabilmente il messaggio che ha voluto trasmettere è rimasto in parte oscuro.
Il professore ha recentemente pubblicato una piccola raccolta di fiabe di sua creazione, fatte «per essere raccontate, non lette», riguardanti tematiche che, anche solo inconsciamente, toccano a vicino gli interessi dei bambini. La presenza necessaria del narratore è stata motivata dal fatto che ancora oggi non si comprende appieno la fondamentale importanza del ruolo di genitore.
Tentando di semplificare, le recenti scoperte in ambito neuropsichiatrico hanno rilevato che la struttura del cervello ereditata attraverso il genoma è soltanto una base di partenza per lo sviluppo futuro: durante tutta la vita - in particolare nelle fasi neonatale e addirittura embrionale - l'insieme di esperienze e relazioni interpersonali che entrano a far parte del nostro vissuto modificano radicalmente persino la struttra biologica e morfologica dell'encefalo. Per questo motivo si parla di transgenerazionalità, ossia di come i metodi educativi dei genitori riverberano sul futuro comportamento dei figli verso i loro bambini, e si sottolinea l'importanza della comunicazione non verbale fra genitore e bambino: le strutture affettive di base ricevute in tenera età lo renderanno capace di avere rapporti risolti una volta diventato adulto.
Al tema dell'affettività si collegano due importanti punti su cui si è particolarmente soffermato Imbasciati: la sessualità e l'inconscio. Il 95% del nostro cervello lavora in maniera inconscia - in particolare l'emisfero destro; spesso sottovalutiamo il lavoro di questa potente parte della nostra mente: il piacere sessuale, ad esempio, è di derivazione inconscia, non fisica.
Ritornando al discorso principale sulla modellazione del cervello da parte dell'esperienza, il professore ha tentato di spiegare l'irreversibilità di certe strutture acquisite durante l'infanzia: l'incapacità ad essere dei bravi genitori, ha detto, non dev'essere vissuta come un fallimento personale in quanto spesso non ne siamo completamente responsabili. È' comunque vero che se si decide di rivolgersi ad un esperto per intraprendere determinate terapie si può risolvere il problema, o almeno arginarlo: è dimostrato infatti che la psicoanalisi sia capace di innescare mutamenti paragonabili a quelli subiti dal bambino ad opera del 'care-giver'.
L'evento è stato toccante sotto molti punti di vista: le numerose domande seguite all'intervento del professor Imbasciati hanno denotato come ancora oggi il mondo della psiche e delle neuroscienze in generale sia circondato da una sorta di alone misterioso, un misto di fascino e diffidenza. Davvero l'argomento andrebbe approfondito, per capire molte problematiche del mondo attuale e la vera natura della nostra emotività.

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