07/09/2013 - Pagine Nascoste

GORE VIDAL. THE UNITED STATES OF AMNESIA

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di Nicholas D. Wrathall, Stati Uniti, 2013, 89'

«Non ho mai perso un'occasione per fare sesso o per apparire in televisione" e "Stile è sapere chi sei, cosa vuoi e fregarsene del resto»: sono solo un paio delle frasi pungenti di Gore Vidal, che non si è mai risparmiato nel dire la propria opinione sulla politica, l'arte e ogni aspetto della società americana, sempre scatenando applausi e fischi in egual misura. A un anno dalla sua morte, ripercorriamo la rocambolesca vita dell'autore di "La statua di sale", "Myra Breckinridge" e "Creazione", fatta di polemiche e successi, di impegno politico e anticonformismo militante, attraverso la mole di interventi pubblici e apparizioni sui media, interviste inedite e filmati privati. Lo ricordano tra gli altri David Mamet, Norman Mailer, Sting e Mikhail Gorbachev.
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Gore Vidal fu una figura controversa, un personaggio pubblico forse emblematico del Novecento americano, uno scrittore dall'ironia spregiudicata, dalle analisi pungenti e dal tono fieramente provocatorio. Ad un anno dalla sua morte, Nicholas D. Wrathall con "Gore Vidal: The United States of Amnesia" ne celebra il mito attraverso un documentario che condensa aforismi, dibattiti televisivi e scene di memorabili eventi politici in una narrazione ritmata e avvincente. Lo ricordano tra gli altri David Mamet, Norman Mailer, Sting e Mikhail Gorbachev. Il documentario ripercorre un secolo di storia americana. Dallo sfarzo e l'eleganza delle feste di Hollywood, al sorriso fermo di Kennedy lo spettatore è immerso nello sfavillio del liberismo statunitense, ma si è anche colpiti dalla cruda inutilità della guerra in Vietnam prima e l'insensatezza perniciosa della metafora di 'guerra al terrorismo' ideata dall'amministrazione Bush. Vidal, a proposito, è un fermo sostenitore della teoria complottista circa l'11/09. Inoltre, ironizza audace non credendo capace la scarsa intelligenza di Bush e compagnia di orchestrare tutto ciò. Pensatore pungente, arguto e penetrante è celebre per i suoi aforismi irriverenti, che scandiscono il film scritti a caratteri cubitali sullo schermo. Tale espediente grafico non sarebbe necessario, tanto i contenuti in sé delle sue parole colpiscono gli spettatori. «Non ho mai perso un'occasione per fare sesso o per apparire in televisione» o ancora «'Stile' è sapere chi sei, cosa vuoi e fregarsene del resto».

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