07/09/2013
MAIS POURQUOI EST-CE QUE J'ECLATE
2013_09_07_189
Il arrive souvent que je raconte à des amis une plaisanterie que j'ai déjà racontée de nombreuses fois. Et pourtant, cela me fait encore rire, mais seulement si je déclenche le rire de mes auditeurs. C'est comme si c'était la première fois que j'entendais cette blague. Je me demande si ce n'est pas comme le plaisir de l'amour, qui ne peut se prendre qu'à la condition du plaisir du partenaire.
L'evento si è tenuto in lingua francese senza traduzione.
L'evento si è tenuto in lingua francese senza traduzione.
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Francese
«Mieux est de rire que de larmes écrire, pour ce que le rire est de propre de l'homme», così scriveva Rabelais in apertura del "Gargantua et Pantagruel". E deve pensarla allo stesso modo Gérard Pommier, psicanalista e professore all'Università di Strasburgo, che stasera nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria cerca di indagare i meccanismi della risata.
Il riso è un atto sociale che stabilisce un legame tra due persone: ridiamo nel momento in cui riusciamo a far ridere qualcun altro, non possiamo farlo da soli, è una gioia che ci viene dall'aver dato gioia a un'altra persona. Questo è un concetto fondamentale per il procedere dell'argomentazione, quindi è bene tenerlo presente.
Ma da cosa scaturisce la risata? In che modo una barzelletta riesce a far ridere il nostro interlocutore? Il riso è generato dalla sorpresa finale, da un improvviso non-sense, da un gioco di parole che destabilizza l'interlocutore. È un gesto liberatorio, il cui bisogno nasce in noi da pulsioni represse che trovano così sollievo: il meccanismo comico poggia su un'aggressività che trova catarsi nel motto di spirito. Questo ha in genere come bersaglio figure responsabili della repressione delle nostre pulsioni, i preti, il papa, figure di potere e sostitutive del padre. Oppure, al contrario, il bersaglio dell'aggressione può essere un nostro simile con cui ci sentiamo in competizione per l'approvazione della figura paterna: da Caino e Abele in poi, è il prediletto del padre ad essere attaccato. Ridere insieme di un capro espiatorio che sentiamo responsabile della nostra insoddisfazione è per noi uno sfogo e un sollievo.
Qui le tesi di Pommier si fanno audaci: lo psicanalista arriva a tracciare un parallelo tra la risata e l'atto sessuale, in quanto in entrambi i casi la persona trae gioia e piacere dall'aver dato gioia e piacere all'altro, sono gesti che non possiamo compiere in solitudine, amplificano il godimento con la trasgressione.
Il dottor Pommier riesce a catturare l'attenzione del pubblico col suo humour leggero, cimentandosi anche nel racconto di barzellette, una anche in italiano. L'ennesimo esempio di come gli eventi di Festivaletteratura riescano ad andare incontro ai più diversi interessi e a spaziare tra tematiche molto differenti.
Il riso è un atto sociale che stabilisce un legame tra due persone: ridiamo nel momento in cui riusciamo a far ridere qualcun altro, non possiamo farlo da soli, è una gioia che ci viene dall'aver dato gioia a un'altra persona. Questo è un concetto fondamentale per il procedere dell'argomentazione, quindi è bene tenerlo presente.
Ma da cosa scaturisce la risata? In che modo una barzelletta riesce a far ridere il nostro interlocutore? Il riso è generato dalla sorpresa finale, da un improvviso non-sense, da un gioco di parole che destabilizza l'interlocutore. È un gesto liberatorio, il cui bisogno nasce in noi da pulsioni represse che trovano così sollievo: il meccanismo comico poggia su un'aggressività che trova catarsi nel motto di spirito. Questo ha in genere come bersaglio figure responsabili della repressione delle nostre pulsioni, i preti, il papa, figure di potere e sostitutive del padre. Oppure, al contrario, il bersaglio dell'aggressione può essere un nostro simile con cui ci sentiamo in competizione per l'approvazione della figura paterna: da Caino e Abele in poi, è il prediletto del padre ad essere attaccato. Ridere insieme di un capro espiatorio che sentiamo responsabile della nostra insoddisfazione è per noi uno sfogo e un sollievo.
Qui le tesi di Pommier si fanno audaci: lo psicanalista arriva a tracciare un parallelo tra la risata e l'atto sessuale, in quanto in entrambi i casi la persona trae gioia e piacere dall'aver dato gioia e piacere all'altro, sono gesti che non possiamo compiere in solitudine, amplificano il godimento con la trasgressione.
Il dottor Pommier riesce a catturare l'attenzione del pubblico col suo humour leggero, cimentandosi anche nel racconto di barzellette, una anche in italiano. L'ennesimo esempio di come gli eventi di Festivaletteratura riescano ad andare incontro ai più diversi interessi e a spaziare tra tematiche molto differenti.