11/09/2015 - Gotico italiano
LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO
2015_09_11_119
Presenta il film il regista Pupi Avati
Il supplizio di un ragazzo ripetutamente accoltellato. Una voce penetrante e malata recita una sorta di macabra litania. Titoli di testa, e la storia comincia. È uno degli incipit più disturbanti della storia del cinema italiano quello de "La casa dalle finestre che ridono", indiscusso capolavoro del gotico e opera maestra nella filmografia di Pupi Avati. Al centro della storia c'è l'ossessione di un affresco, un San Sebastiano dipinto da un locale «pittore delle agonie», e le paure e le voci che inquietano una piccola comunità di provincia. Il colpo di genio del regista bolognese sta nel trasformare la quieta e solare campagna padana in un ambiente ammorbato da un malsano sentore di morte.
Il supplizio di un ragazzo ripetutamente accoltellato. Una voce penetrante e malata recita una sorta di macabra litania. Titoli di testa, e la storia comincia. È uno degli incipit più disturbanti della storia del cinema italiano quello de "La casa dalle finestre che ridono", indiscusso capolavoro del gotico e opera maestra nella filmografia di Pupi Avati. Al centro della storia c'è l'ossessione di un affresco, un San Sebastiano dipinto da un locale «pittore delle agonie», e le paure e le voci che inquietano una piccola comunità di provincia. Il colpo di genio del regista bolognese sta nel trasformare la quieta e solare campagna padana in un ambiente ammorbato da un malsano sentore di morte.
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