08/09/2017
LA GENTE MI MORIVA ATTORNO
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Quest'anno ricorre il venticinquesimo anniversario delle stragi di Capaci e di via D'Amelio, attentati di stampo mafioso in cui persero la vita i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, oltre a numerosi agenti delle loro scorte. Molti di noi hanno ben impresse nella memoria le terribili immagini delle carcasse delle automobili sventrate dal tritolo, e i volti delle persone il cui impegno e sacrificio divenne «il simbolo di tutti i caduti dello Stato nella guerra alla criminalità organizzata». Proprio con Falcone, l'attuale presidente del Senato della Repubblica Pietro Grasso iniziò a lavorare nel 1991 in qualità di consigliere, dopo essere stato nominato giudice a latere nel maxiprocesso a Cosa Nostra del 1985. Oggi, per onorare la memoria dei colleghi e amici e trasmettere alle nuove generazioni i ricordi di una stagione travagliata della storia d'Italia, Grasso racconta quegli anni in "Storie di sangue, amici e fantasmi. Ricordi di mafia", e di questa «grave patologia che attacca le cellule sane della società» dialoga insieme al giornalista Giovanni Bianconi, autore di "L'assedio".
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