06/09/2018

TRADUTTORE TRADITORE

2018_09_06_021
A molti sarà capitato di leggere un testo nella lingua in cui è stato concepito e stupirsi poi di una traduzione italiana che non rende giustizia all'originale, o di una che al contrario cattura appieno la musicalità iniziale. La traduzione letteraria non è un compito facile: alcuni la definiscono un compromesso, altri – come José Saramago – ne lodano il potere di rendere universale la letteratura; e per quanto sia un meccanismo ormai grandemente normato, rimane un lavoro artigianale complesso. Nel quotidiano combattere con polisemia, "falsi amici" e giochi di parole, il traduttore deve ritrovare gli equivalenti culturali e cercare un sentire il più vicino possibile a quello dell'autore originale. Chiara Codecà e Marco Rossari da tempo si occupano di traduzione di classici contemporanei (hanno recentemente lavorato, rispettivamente, su Orgoglio e Pregiudizio e Sotto il vulcano) e si confrontano per raccontare gioie e dolori di un'attività costantemente in bilico tra fedeltà al testo e poetica soggettiva.
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