Rossari, Marco
Scrittore italiano (Milano, 1973), è particolarmente apprezzato anche come traduttore, specialmente di narrativa angloamericana. Nell'arco della sua carriera si è misurato con opere di Charles Dickens, Mark Twain, Percival Everett, Dave Eggers, Alan Bennett, Hunter S. Thompson e John Niven, collaborando con tutti i principali editori italiani «e qualche altra oscura casa editrice». Come narratore ha pubblicato nei primi anni Duemila il romanzo "Perso l'amore (non ci resta che bere)" (2003), la raccolta di racconti "Invano veritas", le «canzoni sconce e malinconiche» del libro "L'amore in bocca" (2007). Nel 2012 è uscito "L'unico scrittore buono è quello morto", scherzoso itinerario nei grandi 'se' della letteratura, seguito da "Piccolo dizionario delle malattie letterarie" (2016), "Le cento vite di Nemesio" (2016, selezionato per il Premio Strega), "Bob Dylan. Il fantasma dell'elettricità" (2017) e "Nel cuore della notte". Ha scritto racconti e articoli per "Corriere della Sera", "IL" (magazine del "Sole 24 Ore"), "Wired", "The Towner", "Pixarthinking", "pagina99", "Rivista Studio", "Origami", "Il Riformista", "Liberazione" e "Il primo amore". Tiene un laboratorio di scrittura umoristica presso la Scuola Belleville di Milano.
(foto: © Leonardo Cendamo)
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