06/09/2018

DEBRA LIBANOS: IL 'PASSATO' PER LE ARMI

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«Nel 1936 siamo arrivati nell'Africa orientale con il mito del colonialismo e abbiamo messo lì un viceré, perché il re ce lo siamo tenuti in Italia, il governo ce l'aveva uno solo, il Mussolini, che si era scelto invece come soprannome 'Duce'. L'Etiopia l'avevamo occupata con la guerra, una splendida e avventurosa guerra. Di battaglia in battaglia era diventata italiana. Tutti si festeggiava il principino appena nato, in patria e nell'Impero. Ma visto che eravamo fascisti e ci si comportava da imperialisti e mica a tutti andava bene essere occupati, al nostro viceré gli fanno un attentato mentre brindava alla dinastia dei Savoia. La rappresaglia italiana è immediata. A Debra Libanos, l'antico monastero copto sulle montagne etiopi, si 'passano' i monaci e i pellegrini durante la festa di San Michele, così, quasi per gioco. Io sono un cantastorie italiano e mi vergogno un po' per quello che abbiamo combinato in Africa orientale, mica come italiano, come essere umano» (Roberto Abbiati).
Prodotto dal Teatro de gli Incamminati, video di Lucia Baldini e Nicolò Colzani, musiche di Alessandro Nidi e Moustapha Dembélé – Zam.
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