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QUANDO L’URSS FACEVA CULTURA
2019_09_04_017
Il cinema, gli oggetti, le riviste, i manifesti, la pubblicità, le cartoline, le fotografie, le parate militari, le grandi architetture, i ritratti di Lenin e di Stalin. Settant'anni di vita culturale dell'Unione Sovietica trascorrono in un tripudio di immagini radiose, destinate a orientare i sogni e i comportamenti della collettività e a imporre silenziosamente un nuovo e originale rapporto tra realtà e rappresentazione. Con l'accompagnamento in musica di Shari DeLorian, Gian Piero Piretto (Quando c'era l'URSS) decostruisce e ricompone il percorso della cultura sovietica con un occhio di riguardo alla percezione della gente comune, partendo dal fervore iconoclasta e majakovskiano delle origini e passando per la tetra stagione dell'euforia staliniana – «vivere è diventato più allegro, compagni!» –, senza trascurare le sottoculture giovanili degli anni Cinquanta e Sessanta e i primi passi del rock nel decennio successivo.
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