Piretto, Gian Piero
Dopo la laurea in Lingue e letteratura russa all'Università di Torino, Gian Piero Piretto, classe 1952, ha ricoperto incarichi di insegnamento nelle università di Bergamo e Parma. Dal 1994 al 2018 è stato docente di Cultura russa e Metodologia della cultura visuale all'Università Statale di Milano. Oltre che traduttore, per vari editori, delle edizioni in lingua italiana di opere di Čechov (Teatro, I racconti della maturità), Okudþzava (Arbat mio Arbat), Popov (Strane coincidenze) e Gavrilov (Alle soglie della vita nuova), ha firmato importanti studi sulle città russe nella storia della letteratura (Derelitti, bohemiens e malaffari. Il mito povero di Pietroburgo, Da Pietroburgo a Mosca). Il suo ambito privilegiato di ricerca è la storia della cultura sovietica: nei suoi saggi ha attinto a un vasto corpus di apparati iconografici e musicali, con un approccio parimenti attento sia alla propaganda politica nell'età staliniana (Gli occhi di Stalin) che alla cultura di massa dell'ex-CCCP (Il radioso avvenire. Mitologie culturali sovietiche, La vita privata degli oggetti sovietici, Indirizzo: Unione Sovietica). Nel 2014 ha curato Memorie di pietra, un volume scritto a più mani che prende in esame la monumentalità totalitaria a partire da una serie di casi architettonici, seguito nel 2018 da Quando c'era l'URSS. 70 anni di storia culturale Sovietica, riedizione rivista e arricchita del precedente Il radioso avvenire che ripercorre l'epopea sovietica dagli albori al declino. Nel 2020 ha pubblicato la guida letteraria Vagabondare a Berlino; nel 2021 il ricettario-memoir Eggs Benedict a Manhattan.
(foto: © Festivaletteratura)