09/09/2020
ANTIGONE, IL CORPO DEL POTERE
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«Sofocle fa di tutto nell'Antigone per non decidere chi ha colpa tra Creonte e Antigone stessa», racconta il regista teatrale Massimiliano Civica, che negli ultimi anni ha tradotto in autonomia la tragedia greca per poterne mettere il testo 'a nudo' e sviscerarne l'essenza nel modo più corretto possibile. Tale studio lo ha portato a una messinscena dell'opera che ne rovescia la lettura tradizionale, rivedendo i rapporti di potere (chi difende l'oligarchia? chi il popolo?). Chi si schiera politicamente per i protagonisti commette un errore: «il tentativo che compie Sofocle è quello di superare i contrasti politici, la divergenze di opinioni, i conflitti tra le parti salendo di livello, per non parlare più della politica degli uomini ma del carattere dell'essere umano». Il piano della comunicazione diventa pertanto quello umanistico, con un invito, che suona estremamente attuale, alla conciliazione e a imparare ad ascoltare le voci degli altri, di consenso come di dissenso; il rischio, in caso contrario, è quello di divenire un pericolo per la comunità. Intervista il regista premio Ubu Elia Malagò (L'ombra ripresa, Calende).
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