11/09/2020

PUBBLICA E PRIVATA PROSPERITÀ

2020_09_11_036
Di libri boicottati, sequestrati e finiti sul rogo ne sono esistiti fin troppi nel corso della Storia, ma Dell'impiego delle persone, dell'abate e storico piemontese Carlo Denina (1731-1813), detiene il primato di essere stato forse l'ultimo titolo a essere bruciato, prima della Rivoluzione Francese. Denina auspicava una riforma del lavoro, in cui tutti – monaci, monache, nobili o sacerdoti – dovevano contribuire al benessere della società, complice anche la messa a disposizione delle ricchezze ecclesiastiche in favore delle classi meno abbienti, elaborando ipotesi politiche concrete e non aleatorie che resero oggetto di censura la sua opera, additata di teorizzare istanze estremamente egualitarie. In un momento in cui l'universo del lavoro è stato completamente stravolto, il filologo e critico letterario Carlo Ossola, curatore della nuova edizione del trattato settecentesco, parte proprio dall'analisi di quest'ultimo per una riflessione contemporanea sul mondo dell'impiego. Discute con lui Lucrezia Reichlin, economista tra le più influenti in Europa.


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