08/09/2021

PERCHÉ IO SONO SOPRAVVISSUTO?

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Nel lontano 2003, sul palco di Festivaletteratura sedeva Hebe De Bonafini, tra le fondatrici dell'associazione Madri di Plaza de Mayo, che raccontò al pubblico presente la tragedia dei desaparecidos e il terribile capitolo della storia argentina che vide la scomparsa di decine di migliaia di cittadini per mano della Giunta militare. Tra le persone rapite c'era anche il regista e sceneggiatore Marco Bechis (che già in Garage Olimpo e Figli/Hijos aveva descritto le brutalità del regime), prelevato all'uscita da scuola il 19 aprile del 1977 e costretto a passare diversi giorni nel famigerato centro di detenzione clandestino Club Atlético. Salvatosi e tornato in Italia, ha da allora intrapreso un percorso di denuncia dei crimini della dittatura, sentendosi spesso combattuto tra l'«essere ritenuto un eroe per i pochi giorni da sequestrato e considerarsi talvolta un traditore per non aver fatto la stessa fine degli altri». Come in una sorta di diario catartico, l'autore ha narrato quelle vicende nel libro La solitudine del sovversivo e ne ripercorre le tappe a Mantova insieme all'amico e giornalista Gigi Riva (Non dire addio ai sogni).
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