30000 presenze 244 eventi
La voglia di rincontrarsi in piazza in una stagione ancora segnata da profonde incertezze è un desiderio che attraversa tutto il venticinquesimo Festival. Molte formule digitali sperimentate nel 2020, come Radio Festivaletteratura, vengono riproposte sia per raggiungere il pubblico fuori dai confini cittadini e dai limiti temporali della cinque giorni, che per arricchire format radiofonici e idee progettuali di qualità. Nello stesso tempo si riallargano le platee degli eventi dal vivo rispetto all’anno precedente; e se l’ospite può collegarsi esclusivamente da remoto, si privilegia comunque l’incontro in piazza con l’intervistatore in presenza.
L’edizione 2021 riconquista così a piccoli passi la sua dimensione internazionale, ospitando per la prima volta a Mantova romanzieri entrati nel cuore di migliaia di lettori come Bernhard Schlink, tra i massimi esponenti della narrativa tedesca contemporanea; il peruviano Santiago Roncagliolo, capace di rielaborare in un florilegio di generi letterari le vite di strada della sua Lima; i russi Aleksej Ivanov e Marija Stepanova, le cui poetiche esplorano miti e storie della madrepatria in rapporto alle alienazioni dell’oggi. Non mancano eccezionali esponenti del gotico argentino come Mariana Enriquez, intervistata in collegamento remoto da Luca Scarlini, né toccanti confronti sulle guerre in Siria e in Medio Oriente con Olga Griasnowa, Hala Kodmani e la giornalista Francesca Caferri, o i ritorni di grandi narratori come l’irlandese Colum McCann, protagonista dell’incontro conclusivo insieme a Gabriele Romagnoli poco dopo l’uscita del romanzo Apeirogon.
Dagli appuntamenti in piazza Castello (oltre a McCann, la principale platea del Festival ospita il brillante intervento del filosofo Slavoj Žižek con Mauro Carbone, la testimonianza in diretta dagli Stati Uniti di una decana della letteratura afroamericana come Alice Walker, i dialoghi tra Benjamín Labatut e Chiara Valerio, Maaza Mengiste e Carlo Lucarelli, Antonio Scurati e Marcello Flores, Bernardine Evaristo e Michela Murgia, Giuseppe Pignatone e Carlo Cottarelli, solo per citarne alcuni), al nutrito ciclo delle Lavagne allestite nel Sagrato della Rotonda di San Lorenzo, passando per classici oramai consolidati come gli accenti alla Tenda Sordello, sono più di quaranta gli appuntamenti dal vivo in città trasmessi anche in streaming sul sito 2021.festivaletteratura.it e sul canale Youtube del Festival, a riprova di una rassegna che grazie al potenziamento degli strumenti digitali non rinuncia a raggiungere il pubblico in qualsiasi circostanza.
Nel secondo anno di pandemia si fanno particolarmente stringenti nuove riflessioni sulle relazioni tra uomo e ambiente, con un’attenzione particolare al territorio. Con l’adesione di Festivaletteratura al Gruppo Urbano Locale del progetto europeo C-change, che mobilita il settore culturale rispetto ai temi della crisi climatica per giungere a una progressiva riduzione dell’impronta ecologica del settore e a una maggiore consapevolezza dei temi ambientali tra il pubblico, la necessità di mettere in campo azioni che vanno ben oltre i cinque giorni della manifestazione si interseca ai focus di Consapevolezza verde dedicati al cambiamento climatico. Un’articolata proposta di appuntamenti verdi su scarti, ecosistemi e geoingegneria climatica avanzata dal gruppo di ricerca di Scienceground si intervalla così ai dialoghi tra la diplomatica costaricana Christiana Figueres – tra le massima autorità mondiali in materia di crisi ambientali – e lo scienziato Giorgio Vacchiano, o all’incontro a tre voci tra il giornalista e attivista islandese Andri Snaer Magnason, lo scrittore Tullio Avoledo e il climatologo Luca Mercalli, in confronti che non non si limitano a registrare le drammatiche conseguenze del riscaldamento globale ma mirano soprattutto a risemantizzare il nostro rapporto con la natura, a ripensare, insieme a scelte politiche ed economiche, anche la storia e la memoria di luoghi del Pianeta stravolti dall’attività umana. È in questa direzione che guardano altrettante testimonianze festivaliere: per esempio quella di Robert Macfarlane, che parla insieme a Davide Longo delle profondità della terra chiamando in causa secoli di lettere, arte e scienza; o quella di Marco Belpoliti e del regista teatrale Marco Martinelli sulle genti della Pianura padana, senza dimenticare i dialoghi su vecchie e nuove vie della Seta tra l’alpinista Nives Meroi e l’esploratore David Bellatalla, o sulle rotte e i confini balcanici tra la narratrice e reporter Kapka Kassabova e Christian Elia.
Mentre in città impazzano percorsi en plein air come il furgone poetico – giunto alla seconda edizione con itinerari in versi curati da Roberta Durante, Alessandro Burbank e Alfonso Maria Petrosino, Francesca Gironi, Francesco Targhetta, Silvia Vecchini e Sualzo – o la panchina epistolare in Piazza Lega Lombarda incentrata sull’appassionato carteggio tra Amalia Guglielminetti e Guido Gozzano, un’articolata riflessione filosofica sull’abitare e sulla ridefinizione dei rapporti tra città e natura coinvolge pensatori come Emanuele Coccia e Marco Filoni insieme ad architetti e teorici dell’architettura quali Luca Molinari, Annalisa Metta, Elena Granata, culminando idealmente in un ampio focus che nel 2021 viene dedicato per la prima volta proprio ai nomi delle vie e alla scienza, l’odonomastica, che si interroga sul loro significato storico e urbanistico. A partire dall’incontro con la scrittrice statunitense Deirdre Mask, autrice dell’illuminante studio Le vie che orientano, e dell’antropologo Andrea Staid, Odonomantova si dispiega nella cinque giorni e oltre come un progetto di ricerca documentaria online e di verifica sul campo che prende Mantova quale “caso studio” sulle trasformazioni urbanistiche, le relazioni di potere, i processi di costruzione identitaria da leggere attraverso le denominazioni di vicoli e piazze. Il pubblico si unisce all’esplorazione partecipando sia a una serie di percorsi fisici lungo un circuito cittadino prestabilito, che ad altrettanti itinerari virtuali all'interno del sito 2021.festivaletteratura.it, dove viene messa disposizione una mappa navigabile che sottolinea le trasformazioni dell’odonomastica mantovana tra Otto e Novecento grazie ai documenti reperiti presso l'Archivio Storico Comunale.
Tra i tanti fil rouge che attraversano come di consueto il programma del Festival (nella sua versione cartacea, dopo l’esperienza dell’Almanacco, si trasforma in un vero e proprio catalogo della manifestazione con contributi inediti firmati nel 2021 da Abdullahi Ahmed, Colum McCann, Laura Tripaldi, Alice Urciuolo e Giorgio Vacchiano), un discorso a parte meritano infine gli originali omaggi a Dante Alighieri nella ricorrenza del settecentenario della morte, a partire da un’azione poetica corale condotta il giovedì del Festival da due classi dei licei di Mantova sotto la guida del Teatro delle Albe, le collane curate presso la Biblioteca Teresiana da italianisti del calibro di Carlo Ossola e Andrea Canova su codici ed edizioni dantesche in mostra, gli incontri con Marco Martinelli, Lella Costa e Gabriele Vacis, il Dante Jukebox ideato da Simone Marchesi, in cui il pubblico ha avuto modo di condividere – tanto in Piazza Sordello che su Radio Festivaletteratura – amori, passioni e idiosincrasie verso le terzine di uno dei poemi fondativi della letteratura Occidentale.
L’edizione 2021 riconquista così a piccoli passi la sua dimensione internazionale, ospitando per la prima volta a Mantova romanzieri entrati nel cuore di migliaia di lettori come Bernhard Schlink, tra i massimi esponenti della narrativa tedesca contemporanea; il peruviano Santiago Roncagliolo, capace di rielaborare in un florilegio di generi letterari le vite di strada della sua Lima; i russi Aleksej Ivanov e Marija Stepanova, le cui poetiche esplorano miti e storie della madrepatria in rapporto alle alienazioni dell’oggi. Non mancano eccezionali esponenti del gotico argentino come Mariana Enriquez, intervistata in collegamento remoto da Luca Scarlini, né toccanti confronti sulle guerre in Siria e in Medio Oriente con Olga Griasnowa, Hala Kodmani e la giornalista Francesca Caferri, o i ritorni di grandi narratori come l’irlandese Colum McCann, protagonista dell’incontro conclusivo insieme a Gabriele Romagnoli poco dopo l’uscita del romanzo Apeirogon.
Dagli appuntamenti in piazza Castello (oltre a McCann, la principale platea del Festival ospita il brillante intervento del filosofo Slavoj Žižek con Mauro Carbone, la testimonianza in diretta dagli Stati Uniti di una decana della letteratura afroamericana come Alice Walker, i dialoghi tra Benjamín Labatut e Chiara Valerio, Maaza Mengiste e Carlo Lucarelli, Antonio Scurati e Marcello Flores, Bernardine Evaristo e Michela Murgia, Giuseppe Pignatone e Carlo Cottarelli, solo per citarne alcuni), al nutrito ciclo delle Lavagne allestite nel Sagrato della Rotonda di San Lorenzo, passando per classici oramai consolidati come gli accenti alla Tenda Sordello, sono più di quaranta gli appuntamenti dal vivo in città trasmessi anche in streaming sul sito 2021.festivaletteratura.it e sul canale Youtube del Festival, a riprova di una rassegna che grazie al potenziamento degli strumenti digitali non rinuncia a raggiungere il pubblico in qualsiasi circostanza.
Nel secondo anno di pandemia si fanno particolarmente stringenti nuove riflessioni sulle relazioni tra uomo e ambiente, con un’attenzione particolare al territorio. Con l’adesione di Festivaletteratura al Gruppo Urbano Locale del progetto europeo C-change, che mobilita il settore culturale rispetto ai temi della crisi climatica per giungere a una progressiva riduzione dell’impronta ecologica del settore e a una maggiore consapevolezza dei temi ambientali tra il pubblico, la necessità di mettere in campo azioni che vanno ben oltre i cinque giorni della manifestazione si interseca ai focus di Consapevolezza verde dedicati al cambiamento climatico. Un’articolata proposta di appuntamenti verdi su scarti, ecosistemi e geoingegneria climatica avanzata dal gruppo di ricerca di Scienceground si intervalla così ai dialoghi tra la diplomatica costaricana Christiana Figueres – tra le massima autorità mondiali in materia di crisi ambientali – e lo scienziato Giorgio Vacchiano, o all’incontro a tre voci tra il giornalista e attivista islandese Andri Snaer Magnason, lo scrittore Tullio Avoledo e il climatologo Luca Mercalli, in confronti che non non si limitano a registrare le drammatiche conseguenze del riscaldamento globale ma mirano soprattutto a risemantizzare il nostro rapporto con la natura, a ripensare, insieme a scelte politiche ed economiche, anche la storia e la memoria di luoghi del Pianeta stravolti dall’attività umana. È in questa direzione che guardano altrettante testimonianze festivaliere: per esempio quella di Robert Macfarlane, che parla insieme a Davide Longo delle profondità della terra chiamando in causa secoli di lettere, arte e scienza; o quella di Marco Belpoliti e del regista teatrale Marco Martinelli sulle genti della Pianura padana, senza dimenticare i dialoghi su vecchie e nuove vie della Seta tra l’alpinista Nives Meroi e l’esploratore David Bellatalla, o sulle rotte e i confini balcanici tra la narratrice e reporter Kapka Kassabova e Christian Elia.
Mentre in città impazzano percorsi en plein air come il furgone poetico – giunto alla seconda edizione con itinerari in versi curati da Roberta Durante, Alessandro Burbank e Alfonso Maria Petrosino, Francesca Gironi, Francesco Targhetta, Silvia Vecchini e Sualzo – o la panchina epistolare in Piazza Lega Lombarda incentrata sull’appassionato carteggio tra Amalia Guglielminetti e Guido Gozzano, un’articolata riflessione filosofica sull’abitare e sulla ridefinizione dei rapporti tra città e natura coinvolge pensatori come Emanuele Coccia e Marco Filoni insieme ad architetti e teorici dell’architettura quali Luca Molinari, Annalisa Metta, Elena Granata, culminando idealmente in un ampio focus che nel 2021 viene dedicato per la prima volta proprio ai nomi delle vie e alla scienza, l’odonomastica, che si interroga sul loro significato storico e urbanistico. A partire dall’incontro con la scrittrice statunitense Deirdre Mask, autrice dell’illuminante studio Le vie che orientano, e dell’antropologo Andrea Staid, Odonomantova si dispiega nella cinque giorni e oltre come un progetto di ricerca documentaria online e di verifica sul campo che prende Mantova quale “caso studio” sulle trasformazioni urbanistiche, le relazioni di potere, i processi di costruzione identitaria da leggere attraverso le denominazioni di vicoli e piazze. Il pubblico si unisce all’esplorazione partecipando sia a una serie di percorsi fisici lungo un circuito cittadino prestabilito, che ad altrettanti itinerari virtuali all'interno del sito 2021.festivaletteratura.it, dove viene messa disposizione una mappa navigabile che sottolinea le trasformazioni dell’odonomastica mantovana tra Otto e Novecento grazie ai documenti reperiti presso l'Archivio Storico Comunale.
Tra i tanti fil rouge che attraversano come di consueto il programma del Festival (nella sua versione cartacea, dopo l’esperienza dell’Almanacco, si trasforma in un vero e proprio catalogo della manifestazione con contributi inediti firmati nel 2021 da Abdullahi Ahmed, Colum McCann, Laura Tripaldi, Alice Urciuolo e Giorgio Vacchiano), un discorso a parte meritano infine gli originali omaggi a Dante Alighieri nella ricorrenza del settecentenario della morte, a partire da un’azione poetica corale condotta il giovedì del Festival da due classi dei licei di Mantova sotto la guida del Teatro delle Albe, le collane curate presso la Biblioteca Teresiana da italianisti del calibro di Carlo Ossola e Andrea Canova su codici ed edizioni dantesche in mostra, gli incontri con Marco Martinelli, Lella Costa e Gabriele Vacis, il Dante Jukebox ideato da Simone Marchesi, in cui il pubblico ha avuto modo di condividere – tanto in Piazza Sordello che su Radio Festivaletteratura – amori, passioni e idiosincrasie verso le terzine di uno dei poemi fondativi della letteratura Occidentale.
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In sintesi, il Festival si è articolato in 244 eventi in presenza, di cui 162 a pagamento e 82 gratuiti.
Nella totalità sono stati così suddivisi:
Incontri live: 244
Installazioni web: 3
Radio: 83
Accenti: 29
Spettacoli: 3
Incontri e laboratori per bambini e adolescenti: 46 Percorsi: 16
Il Festival ha visto la partecipazione di 415 tra scrittori, artisti, autori, relatori e con- duttori degli incontri (60 stranieri, 355 italiani), dei quali:
285 in presenza (26 stranieri e 259 italiani);
19 collegati all'evento in remoto (16 stranieri e 3 italiani); 111 intervenuti in radio (18 stranieri e 93 italiani).
Nella totalità sono stati così suddivisi:
Incontri live: 244
Installazioni web: 3
Radio: 83
Accenti: 29
Spettacoli: 3
Incontri e laboratori per bambini e adolescenti: 46 Percorsi: 16
Il Festival ha visto la partecipazione di 415 tra scrittori, artisti, autori, relatori e con- duttori degli incontri (60 stranieri, 355 italiani), dei quali:
285 in presenza (26 stranieri e 259 italiani);
19 collegati all'evento in remoto (16 stranieri e 3 italiani); 111 intervenuti in radio (18 stranieri e 93 italiani).
SITO
▪ visitatori unici del sito www.festivaletteratura.it tra luglio e metà settembre:
91.000
▪ visualizzazioni di pagina: 700.000
▪ visite alle pagine autore: 131.000
EVENTI trasmessi anche in STREAMING visualizzazioni: 40.000
RADIO
ascoltatori unici: 2.200 e 5.800 sessioni download del podcast (al 24-09-21): 2.800 ascolti: 8.600
SOCIAL
(periodo compreso tra giugno e settembre)
Facebook
▪ follower della nostra pagina Facebook: 68.200
▪ utenti raggiunti: 850.000
▪ interazioni con i post: 35.000
Twitter
▪ follower del nostro account: 27.900
▪ visualizzazioni dei tweet dell'account @festletteratura: 153.000
▪ visite al profilo: 7.000
Instagram
▪ Follower del nostro account: 20.600
▪ Interazioni con i contenuti: 48.000
▪ utenti raggiunti: 200.000
ARCHIVIO
Oltre 7.500 ascolti dei materiali audio a disposizione on-line.
Cataloghi stampati: 8.000
Download programma online: 36.000
Visualizzazioni di pagina del programma online: 247.000 Manifesti e locandine: 2.500
Cartoline: 5.000
Download della app ufficiale: 10.000
Sono stati accreditati oltre 100 rappresentanti delle 44 case editrici presenti al festival:
66thand2nd, Aboca, Adelphi, Bao Publishing, Bollati Boringhieri, Bompiani, Brioschi, Coconino, Codice, Del Vecchio, Editoriale Scienza, EDT, Effequ, Einaudi, Elliot – Castel- vecchi, Emi, Fazi, Feltrinelli, Giunti, Il Castoro, Il Mulino, Iperborea, Jaca Book, Keller, La Nave di Teseo, Laterza, Longanesi, Marsilio, Mondadori, Mondadori Ragazzi – BUR, Montura Editing, Moretti & Vitali, Neri Pozza, Nottetempo, Pelledoca, Ponte alle Grazie, Rizzoli, Sellerio, Sinnos, Solferino, Sonda, Tunuè, UTET, Voland.
109 giornalisti stampa (quotidiani, periodici, siti, agenzie stampa) 8 giornalisti televisivi
15 operatori televisivi
10 giornalisti radiofonici
21 fotografi
Gli articoli apparsi sulla stampa nazionale e locale da gennaio al 21 settembre 2021 sono stati 706 (Fonte: Eco della Stampa).
La rassegna web è di oltre 300 articoli.
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SOCIAL
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Cataloghi stampati: 8.000
Download programma online: 36.000
Visualizzazioni di pagina del programma online: 247.000 Manifesti e locandine: 2.500
Cartoline: 5.000
Download della app ufficiale: 10.000
Sono stati accreditati oltre 100 rappresentanti delle 44 case editrici presenti al festival:
66thand2nd, Aboca, Adelphi, Bao Publishing, Bollati Boringhieri, Bompiani, Brioschi, Coconino, Codice, Del Vecchio, Editoriale Scienza, EDT, Effequ, Einaudi, Elliot – Castel- vecchi, Emi, Fazi, Feltrinelli, Giunti, Il Castoro, Il Mulino, Iperborea, Jaca Book, Keller, La Nave di Teseo, Laterza, Longanesi, Marsilio, Mondadori, Mondadori Ragazzi – BUR, Montura Editing, Moretti & Vitali, Neri Pozza, Nottetempo, Pelledoca, Ponte alle Grazie, Rizzoli, Sellerio, Sinnos, Solferino, Sonda, Tunuè, UTET, Voland.
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10 giornalisti radiofonici
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Gli articoli apparsi sulla stampa nazionale e locale da gennaio al 21 settembre 2021 sono stati 706 (Fonte: Eco della Stampa).
La rassegna web è di oltre 300 articoli.