10/09/2022
DI RITORNO DA CASA, TORNAVO A CASA
2022_09_10_155
«Nella mia testa c'è sempre la stessa immagine, lo stesso flashback/una vecchia casa, un piccolo giardino e la Yugo 45». Così recita una delle più celebri canzoni bosniache contro la guerra, sottolineando come i ricordi – anche delle cose apparentemente semplici – siano una potente medicina per chi si trova a fuggire dagli orrori dei conflitti. Quest'anno ricorre il trentennale dell'assedio di Sarajevo, ferita ancora aperta nel cuore dell'Europa, e proprio in quel lontano 1992 lo scrittore Aleksandar Hemon (Nowhere man, L'arte della guerra zombi) si scoprì emigrato per caso, mentre si trovava a Chicago per un programma di scambio giornalistico. Da allora, convinto che «l'immaginazione narrativa sia uno strumento evolutivo fondamentale per la sopravvivenza», Hemon ha sempre utilizzato il ricordo, anche tragico, come arma per alimentare una immensa creatività letteraria colma di ironia dal retrogusto amaro, come accade anche nell'opera di prossima uscita I miei genitori/Tutto questo non ti appartiene. Della condizione di esule, di apolidia e humour balcanico l'autore parlerà con la scrittrice e docente Federica Manzon.
L'autore parlerà in inglese, con interpretazione consecutiva in italiano.
L'autore parlerà in inglese, con interpretazione consecutiva in italiano.
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