IL PRESENTE IN PRIMA PERSONA
Il termine autofiction venne coniato nel 1977 da Serge Doubrovsky e, citando la Treccani, indica «un genere letterario in cui l'autrice o l'autore è protagonista delle vicende di finzione narrate». Strettamente legata all'indagine sull'inconscio e strumento di lettura del presente e della società, l'autofiction si è sempre servita, come in un circolo vizioso, degli eventi esterni – amori, paure, catastrofi – che aiutano a ragionare sul modo in cui queste situazioni investono il nostro privato e, molte volte, alimentano "il fuoco sacro della scrittura". Sul palco del Festival si confrontano due grandi ospiti cimentatisi con questo stilema: Walter Siti (Troppi paradisi, Tutti i nomi di Ercole), considerato uno dei primi esponenti dell'autofiction italiana, già critico letterario che ha «sentito il bisogno di passare dall'altra parte della barricata dal momento che c'erano in me dei nodi irrisolti», e Paolo Giordano, che con Tasmania ha recentemente fatto incursione nel genere. Li incontra Federica Velonà.