QUANTO CI COSTA LA DISPARITÀ DI GENERE?
Guardando i dati ISTAT più recenti, relativi al mondo del lavoro, non si può fare a meno di notare come dei nuovi occupati l'88% appartenga al genere maschile, confermando un trend recessivo per la controparte femminile (she-cession), che il periodo di pandemia degli scorsi anni non ha fatto altro che inasprire. Questa mancanza di parità va a discapito dell'economia del Paese. «Parlare di soldi dà fastidio, anche perché è una forma di potere e il potere associato alle donne è ancora culturalmente poco accettato» afferma Azzurra Rinaldi (Le signore non parlano di soldi), che – insieme alla sociologa Francesca Coin (Le grandi dimissioni) – proverà a guardare oltre la punta di questo iceberg occupazionale per scandagliare un mondo sommerso fatto di lavoro di cura non retribuito, maternità, conti correnti negati, gender pay gap e vecchi stereotipi figli della rivoluzione industriale ancora duri da scardinare.