LA GRANDE TRADIZIONE DEL REPORTAGE DI VIAGGIO
Vi siete mai chiesti quale fosse il piatto preferito di Saddam Hussein o che fine abbiano fatto gli orsi ballerini addestrati dalle popolazioni rom della Bulgaria? Sono domande all'apparenza bizzarre, ma dietro le quali si nascondono importanti chiavi di lettura del presente. Erede della grande tradizione del reportage giornalistico polacco – di cui Ryszard Kapuściński fu esponente di spicco – Witold Szabłowski (insignito nel 2010 del premio del Parlamento europeo per il suo reportage Oggi verranno a riva due cadaveri) da tempo viaggia per il mondo per raccontare la realtà dei giorni odierni in quei luoghi dove sistemi autoritari o ex-comunisti hanno ceduto il passo a quelli di stampo liberale e capitalista. Incontrando e dando voce alle popolazioni locali e persino a individui dall'incredibile passato come i cuochi dei dittatori, l'autore di Orsi danzanti, L'assassino dalla città delle albicocche e Come si sfama un dittatore ci spiega perché «ci sarà sempre qualche dinosauro nostalgico; gente che non ha trovato un'alternativa migliore nella democrazia e a cui mancano i tempi andati». Lo incontra Federica Manzon (Il bosco del confine).
L'autore parlerà in inglese, con interpretazione consecutiva in italiano.
In collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma.
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