NOI, QUELLI CHE PASSANO
L'odissea romantica
Superata l'esedra di uno dei più bei palazzi storici di Mantova, in un rigoglioso giardino romantico prende corpo l'antologia in frammenti narrata dallo scrittore Alberto Rollo (Il grande cielo) e dall'attore Giovanni Franzoni, in cui riecheggiano le voci della grande rivoluzione di pensiero che si consumò a Jena fra il 1794 e il 1806. I nomi dei giovani filosofi e letterati tedeschi (Fichte, Schlegel, Schelling, Hölderlin e Novalis) che si raccolsero in un cenacolo con pochi eguali nella storia europea, avvertendo la turbolenza dei tempi fra la Rivoluzione francese e la Battaglia di Jena, fra l'arrivo di Fichte all'università ed Hegel fra le armate napoleoniche che occuparono la città, ancora oggi suscitano nell'animo una febbre alla quale siamo tutti debitori, richiamando un vagare, una Wanderung che, come ci rammenta il germanista Patrizio Collini, fu spostamento senza destinazione, o meglio senza una meta che non fosse quella della pienezza individuale, dell'abisso interiore e del sogno.