NARRAZIONE A PASSO D'IRONIA
«Spero che a questo punto della carriera la mia prosa appaia più ironica che sarcastica. Trovo il sarcasmo una scorciatoia facile, e l'ironia invece un'opzione complicata e proficua. Il sarcasmo è monotono, l'ironia è flessibile, eclettica» afferma lo scrittore e critico letterario Alessandro Piperno. Vincitore del Premio Strega con Inseparabili e del premio Campiello Opera prima con Con le peggiori intenzioni, l'autore romano è un grande osservatore-narratore delle dinamiche familiari e sociali, di cui sa dipingere pregi, difetti, disfunzionalità e punti di forza, come avviene anche nel recente Aria di famiglia. Palcoscenico della sua opera è una Roma quasi mai esplicitata, dove il microcosmo di ogni quartiere viene traslato nei binari su cui viaggiava il grande romanzo ottocentesco, con una serie di personaggi che (ri)tornano a incontrare il lettore come il professor Sacerdoti o la famiglia Pontecorvo. Con intelligenza Piperno riesce a leggere le nevrosi del nostro tempo attraverso i rapporti parentali delle più antitetiche classi sociali; d'altra parte «il mestiere di chi scrive è esattamente questo: riuscire a mettersi in altre prospettive». Lo incontra il critico letterario Alessandro Gazzoli.