“MI RITENEVO UNO DEI TANTI”
Lo scrittore e sociologo norvegese Jan Grue soffre di una patologia neuromuscolare diagnosticata quando aveva tre anni. Divenuto padre, ritira da casa dei genitori un intero scaffale di cartelle cliniche risalenti a quel periodo, che innescano una profonda riflessione sul linguaggio medico utilizzato e su quanto esso fosse distante dal suo sentire, trovandosi in quelle carte descritto "dall'esterno". Dalla necessità di ripensare la lingua che parla di un corpo vulnerabile è nato il memoir La mia vita come la vostra, che analizza il rapporto tra istituzioni, società, genitorialità e disabilità. Insieme a Fabrizio Acanfora (In altre parole. Dizionario minimo di diversità) Grue discuterà della propria esperienza di vita e dei suoi studi accademici, per tentare di capire come i costrutti sociali influenzino la visione comune nei confronti di ciò che è ritenuto diverso.
L'autore parlerà in inglese, con interpretazione consecutiva in italiano.
In collaborazione con NORLA (Norwegian Literature Abroad) e con la Reale Ambasciata di Norvegia in Italia.
