UN FIORE BIANCO PER LA MEMORIA

C'è un luogo, vicino al confine tra la Bosnia-Erzegovina e la Serbia, dove migliaia di lapidi bianche spuntano dal terreno, quasi a formare un'algida e fitta foresta che custodisce le spoglie delle vittime di una delle più terribili stragi della storia contemporanea. Si tratta del memoriale di Potočari, inaugurato nel 2003 per ricordare i caduti del massacro di Srebrenica, di cui quest'anno ricorre il trentennale: oltre 8.000 ragazzi e uomini bosgnacchi vennero trucidati dall'esercito serbo guidato da Ratko Mladić, con un'operazione militare che, nel 2007, la Corte internazionale di giustizia stabilì essere indirizzata contro uno specifico gruppo etnico e finalizzata pertanto al genocidio. Cosa ha significato quella strage per la storia dell'ex Jugoslavia e dell'Europa? Ne discutono a Mantova due autori che hanno vissuto in prima persona l'orrore di quella guerra: Ivica Đikić (Metodo Srebrenica) ed Elvira Mujčić (La buona condotta), sotto la guida del giornalista ed esperto di Balcani Christian Elia.

Ivica Đikić parlerà in croato, con interpretazione consecutiva in italiano.

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