La grande guerra - voci e storie di soldati

rassegna
La Grande Guerra è l'evento che ha segnato l'inizio della storia del Novecento. Quella che si pensava poter essere una guerra lampo ha trasformato imn un campo di battaglia l'intera Europa per cinque anni, chiamando a combattere e a morire milioni di giovani provenienti dalle regioni più remote della terra.

Un sacrificio di vite così imponente - nemmeno lontanamente rapportabile a quanto accaduto in precedenza nella storia dell'umanità - ha imposto il dovere del ricordo. La celebrazione dei caduti è stata istituzionalizzata, definita per legge, sacralizzata: i morti per la Patria. La fondazione di questo rito civile ha finito col privare di umanità le vite dei tanti, che con lingue, culture, storie ormai perdute sono stati sacrificati agli interessi "superiori". 

Chi sono le persone i cui nomi vediamo scolpiti nei monumenti, nei cippi, nei cimiteri distribuiti per tutta Europa e vicino a noi in ogni paese? Festivaletteratura vuole ricordare l'anniversario dei cento anni dallo scoppio della Grande Guerra restituendo voce e volto agli uomini gettati in battaglia, attraverso due eventi strettamente collegati fra loro: l'installazione sonora  Caro padre, vidirò... al Famedio, Cripta di San Sebastiano, e il laboratorio I soldati negli archivi. Ascoltare le loro parole, provare a ricostruire le vicende di ognuno, al di là dei rapporti ufficiali degli eserciti e delle diplomazie, è forse la strada più autentica per cercare di riavvicinare alla nostra sensibilità e intelligenza un evento che ci sembra infinitamente distante, impersonale, impossibile da ridurre a un'unica ragione.

Con il laboratorio I soldati negli archivi organizzato presso la Sagrestia dell'Archivio di Stato si avrà la possibilità di ricostruire la storia dei propri avi impegnati durante il primo conflitto mondiale attraverso i registri militari dei ruoli matricolari. Ulteriori indicazioni per proseguire la ricerca documentaria su altre fonti saranno fornite nei tre appuntamenti di Guida rapida alla ricerca tenuti da Daniela Ferrari e Danilo Craveia previsti sempre alla Sagrestia dell'Archivio di Stato.