Whitehead, Colson

Persona
Colson Whitehead al Festivaletteratura 2019 - ©Festivaletteratura
Annoverato tra i massimi esponenti della narrativa americana contemporanea, Colson Whitehead (New York, 1969) ha lavorato come giornalista per alcune riviste, tra le quali The Village Voice, su cui ha tenuto rubriche di critica televisiva, libri e musica. Con la sua opera prima, L'intuizionista (1999), è risultato tra i finalisti del PEN/Hemingway Arward e ha vinto il Quality Paperback Book Club's New Voices Award. Due anni dopo, il suo John Henry Festival, una colta e ironica epopea sul folklore e i media contemporanei, è stato finalista al National Book Critics Circle Arward for Fiction ed è stato eletto miglior libro del 2001 dal Los Angeles Times, dal Washington Post e dal San Francisco Chronicle. In seguito Whitehead ha pubblicato la raccolta di saggi Il colosso di New York (2003), un omaggio letterario capace di proiettare il lettore nelle profondità ora caotiche ed esuberanti, ora sommesse e dolenti della Grande Mela, i romanzi Apex nasconde il dolore (2006), Sag Harbor (2009) e l'allucinato Zona uno (2011). Frattanto si fanno sempre numerosi i suoi interventi su prestigiose testate, tra le quali il New York Times, il New Yorker, Harper's e Granta. Dopo un'acuta e disincantata riflessione sul poker e l'azzardo in La nobile arte del bluff (2014), ha pubblicato La ferrovia sotterranea (2017), un romanzo con protagonista una giovane afroamericana negli Stati Uniti dell'Ottocento e la sua fuga dall'orrore dello schiavismo, mettendo a segno «una storia luminosa, impetuosa, di grande inventiva che non solo è capace di fare luce su un periodo buio della storia, ma che apre a nuove forme di elaborazione del romanzo stesso» (The Guardian). Sul solco di questo grande successo mondiale, che gli è valso sia il Premio Pulitzer per la narrativa che il National Book Award, anche I ragazzi della Nickel (2019), di prossima uscita in Italia, guarda alle disparità che continuano ad affliggere la società statunitense, risalendo ai primi anni Sessanta del Novecento e al solco che separa la rivendicazione dei diritti civili dalle degenerazioni del razzismo.
 
Colson Whitehead was born in New York in 1969 and now lives in Brooklyn. He graduated at Harvard. He worked as a journalist for some magazines, such as "Newsday" and "The Village Voice". His first novel, "The Intuitionist", was awarded the QPB New Voices Award and was a finalist for the Pen Award Ernest Hemingway. His second novel, "John Henry Days", was a finalist for the National Book Critics Circle Award for Fiction and was elected as the best book of the year 2001 by "Los Angeles Times", "Washington Post" and "San Francisco Chronicle".

Bibliografia

L'intuizionista, Mondadori, 2000 (2002)

John Henry Festival, Minimum fax, 2002 (Sur, 2018)

Il colosso di New York, Mondadori, 2004

Apex nasconde il dolore, Mondadori, 2007 (Sur, 2018)

Sag Harbor, Mondadori, 2010

Zona uno, Einaudi, 2013

La nobile arte del bluff, Einaudi, 2016

La ferrovia sotterranea, Sur, 2017

I ragazzi della Nickel, Mondadori, 2019 (in uscita)

Cerca nel catalogo della Rete bibliotecaria mantovana