Todorov, Tzvetan
Persona
Tzvetan Todorov al Festivaletteratura 2015 - ©Festivaletteratura
Tzvetan Todorov è stato uno dei più autorevoli saggisti e teorici della letteratura degli ultimi decenni. Nato a Sofia nel 1939, nel '63 si sposta a Parigi, dove studia filosofia del linguaggio con Roland Barthes. Ricercatore e poi direttore di ricerca presso il Centre national de la recherche scientifique, ha insegnato all'Ecole Pratique des Hautes Études e alla Yale University ed è stato tra fondatori - insieme a intellettuali del calibro di Hubert Damisch, Gérard Genette, Louis Marin e Christian Metz - del Centre de Recherches sur les Arts et le Langage di Parigi. Dopo i primi lavori di critica letteraria dedicati alla poetica dei formalisti russi, l'interesse di Todorov si allarga alla filosofia del linguaggio, disciplina che egli concepisce come parte della semiotica o scienza del segno in generale. Dagli anni Ottanta, i temi già affrontati in letteratura della diversità e dell'alterità lo portano a ricerche di tipo filosofico e antropologico quali "La conquista dell'America" (1984) - pietra miliare della saggistica contemporanea - e "Noi e gli altri" (1989). Di qui la strada verso un ripensamento critico del ruolo del soggetto nella storia e del peso della memoria nella vita quotidiana dei singoli e dei popoli. Pubblica "Le morali della storia" (1991), "Di fronte all'estremo" (1992) - una riflessione intensa sulle vittime dei lager e dei gulag - e "Una tragedia rivissuta" (1995), che lo spinge a ragionare sul ruolo del singolo e sulla sua responsabilità nella storia. Todorov diventa in questi anni un punto di riferimento per la nuova cultura occidentale. Il suo lavoro infaticabile si traduce in un'altra ricerca sulle radici e ragioni della socialità dell'uomo ("La vita comune", 1995) e in un magistrale saggio sui totalitarismi ("Memoria del male, tentazione del bene", 2001). Notevole anche la sua attenzione all'estetica e alle arti visive, confluita in monografie su Rembrandt (2011), Goya (2013) e sulla pittura nell'età dei lumi (2014).
Tzvetan Todorov was a leading essayist and literary theorist of our times. Born in Sofia in 1939, in1963 he moved to Paris where he studied philosophy of language with Roland Barthes. First a research and then the director of Centre national de la recherche scientifique, he taught at Ecole Pratique des Hautes Études and at Yale University where he co-founded - with other intellectual of the calibre of Hubert Damish, Gérard Genette, Louis Marin e Christian Metz - the Centre de Recherches sur les Arts et le Langage in Paris. After his first literary criticism essays devoted to Russian formalists' poetics, he broadened his interests to the philosophy of language, a discipline that he considers as part of semiotics or science in general. Since the 1980s, the topics already discusses in diversity and otherness literature have spurred him to write philosophical research essays such as "La conquista dell'America" (1984) - a milestone of contemporary essay writing - e "Noi e gli altri" (1989). This has led to rethinking of the role of the subject in history and of the weight of memory in everyday life of individuals and populations. He published "Le morali della storia" (1991), "Di fronte all'estremo" (1992) - an intense reflection on lager and gulag victims - and "Una tragedia rivissuta" (1995), led him to consider the role of the individual and their responsibility in history. He became a point or reference for the new Westernd culture. In his works he relentlessly searches for the roots and the reasons of human beings' sociability ("La vita comune", 1995) ("Memoria del male, tentazione del bene", 2001), a brilliant essay on totalitarianism. Noteworthy is his attention on aesthetics and the visual arts leading to monographs on Rembrandt (2011), Goya (2013) and Enlightenment painting (2014).