Smith, Ali
Persona
Ali Smith al Festivaletteratura 2019 - ©Festivaletteratura
«La voce di Ali Smith, così saggia e gioiosa, è il perfetto antidoto ai nostri tempi difficili: cruda e amareggiata di fronte all'ingiustizia, ma sempre aperta alla speranza, per quanto sottile» (The New Statesman). Nata a Inverness, l'autrice scozzese si è laureata ad Aberdeen e ha cominciato a Cambridge un dottorato sul postmodernismo in letteratura. Ha insegnato per un anno all'Università di Strathclyde ma ha dovuto interrompere la sua carriera accademica a causa di una sindrome da stanchezza cronica che l'aveva colpita nei primi anni Novanta. Inizialmente la scrittura è stata per lei una forma di terapia per uscire dalla sindrome, e invece è diventata il suo mestiere. Poche, essenziali caratteristiche l'hanno resa una delle narratrici più originali e influenti della letteratura britannica contemporanea: l'esplorazione delle abitudini quotidiane, la messa a nudo delle fragilità umane (con un'attenzione particolare all'universo femminile), l'instancabile ricerca di un'unità di misura degli affetti, il tutto accompagnato da una buona dose di humour e arguzia. La sua prima raccolta di racconti, Free Love, le è valsa il Saltire First Book Award mentre il romanzo Hotel World è stato insignito dell'Encore Prize. Quattro volte finalista al Booker Prize, con Inverno ha firmato il secondo capitolo di una tetralogia romanzesca ispirata alle stagioni.
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