11/09/2010 - Scritture giovani
SCRITTURE GIOVANI
2010_09_11_SG2100
Secondo round di "Scritture Giovani" 2010. A parlare di come si inizia e come si continua a scrivere ci saranno questa sera l'italiana Dora Albanese, autrice della raccolta di racconti "Non dire madre", e la gallese Catrin Dafydd ("Pili Pala", "Y Tiwniwr Piano"). Presenta Chicca Gagliardo.
L'evento Scritture Giovani ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente era prevista la presenza di Ali Smith.
L'evento Scritture Giovani ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente era prevista la presenza di Ali Smith.
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Italiano
Secondo appuntamento di Scritture Giovani, in Piazza Alberti: due autrici, due culture diverse eppure tante coincidenze e combinazioni nel loro «mare».
Chicca Gagliardo conduce l'incontro e naviga attraverso le due giovani e le loro esperienze di scrittura, portando gli spettatori ad immergersi nelle pagine di un libro blu, chiamato «Sea». Dora Albanese, autrice di «Non dire Madre», sostiene che per scrivere bisogna fare i conti con la vergogna: la scrittura è per lei un momento di estrema intimità e confessione, che deve affrontare lo sguardo del lettore. La letteratura diventa così l'arte che mette più a nudo.
La giovane autrice racconta successivamente la ragione per la quale ha iniziato a scrivere: uno shock all'età di sedici anni la fa piombare in una estrema solitudine e Dora vede nella scrittura l'unico modo per parlare, capire e farsi capire.
Catrin Dafydd, autrice gallese, è legata alle tradizioni orali del suo paese che la portano ad intraprendere la strada della scrittura: attraverso le parole, intende trasmettere ciò che ha amato fin da bambina e, durante l'incontro, legge nella sua lingua, incantando il pubblico e trasportandolo nel suo mondo.
La navigazione è giunta al termine. E Chicca conclude con un sorriso: «Buona terra a tutti!»
Chicca Gagliardo conduce l'incontro e naviga attraverso le due giovani e le loro esperienze di scrittura, portando gli spettatori ad immergersi nelle pagine di un libro blu, chiamato «Sea». Dora Albanese, autrice di «Non dire Madre», sostiene che per scrivere bisogna fare i conti con la vergogna: la scrittura è per lei un momento di estrema intimità e confessione, che deve affrontare lo sguardo del lettore. La letteratura diventa così l'arte che mette più a nudo.
La giovane autrice racconta successivamente la ragione per la quale ha iniziato a scrivere: uno shock all'età di sedici anni la fa piombare in una estrema solitudine e Dora vede nella scrittura l'unico modo per parlare, capire e farsi capire.
Catrin Dafydd, autrice gallese, è legata alle tradizioni orali del suo paese che la portano ad intraprendere la strada della scrittura: attraverso le parole, intende trasmettere ciò che ha amato fin da bambina e, durante l'incontro, legge nella sua lingua, incantando il pubblico e trasportandolo nel suo mondo.
La navigazione è giunta al termine. E Chicca conclude con un sorriso: «Buona terra a tutti!»