Davigo, Piercamillo
Persona
Piercamillo Davigo al Festivaletteratura 2015 - ©Festivaletteratura
Definito dal giornalista Sergio Romano come «uno dei più brillanti e pungenti esponenti della Procura di Milano», Piercamillo Davigo, classe 1950, negli anni Novanta del Novecento è stato uno dei magistrati protagonisti dell'Inchiesta di Tangentopoli. Entra in servizio nel 1978, operando prima a Pavia e, dal 1981, al Tribunale di Milano. Il suo primo caso importante riguarda l'ufficio Iva di Pavia, dove in seguito alle indagini «vennero arrestati 29 impiegati su 30 che componevano l'ufficio»; negli stessi anni si occupa tra l'altro del processo contro il boss mafioso Angelo Epaminonda. Da sempre impegnato nell'ambito dei reati finanziari, societari e contro la pubblica amministrazione, nel 1992 entra a far parte del pool di 'Mani Pulite', sollecitato dall'allora Procuratore aggiunto Gerardo D'Ambrosio. «Lo ammetto con un po' di vergogna. Pensai: 'Qui si passano un sacco di guai'. Ma il giorno in cui dovevo dare la mia risposta ci fu la strage di Capaci, e mi pentii moltissimo di aver pensato di dire di no». Già giudice di Corte d'Appello di Milano, dal 2005 è consigliere della Corte Suprema di Cassazione. Sensibile alla lotta culturale, prima ancora che giudiziaria, contro la corruzione e il suo impatto sulla società italiana, insieme a varie pubblicazioni scientifiche ha firmato testi di carattere divulgativo, tra i quali "La corruzione in Italia. Percezione sociale e controllo penale" (con Grazia Mannozzi) e, nel 2012, "Processo all'italiana", scritto insieme a Leo Sisti.(foto: Festivaletteratura)
Described by journalist Sergio Romano as "one of the wittiest and most pungent representatives of Milan's Prosecutor's Office,in the 1990s, Piercamillo Davigo (b. 1950) was one of the magistrates investigating Tangentopoli scandal. He started working in 1978 in Pavia and then in 1981 he moved to Milan's Tribunal. His first important case was about Pavia's VAT office where following his investigation "29 of the 30 employees were arrested" and at the same time, he dealt with the trial of Mafia boss Angelo Epaminonda. Sensitive both to the cultural and judicial struggle against corruption and its impact on Italian society, he has published both scientific and popular works including "La corruzione in Italia. Percezione sociale e controllo penale" (with Grazia Mannozzi) and, in 2012, "Processo all'italiana", written in collaboration with jounalist Leo Sisti.