Raja, Anita
Persona
Anita Raja al Festivaletteratura 2015 ©Festivaletteratura
Nata a Napoli nel 1953, si è laureata in Lettere e vive a Roma. Ha tradotto dal tedesco gran parte dell'opera di Christa Wolf: "Cassandra" (1984), "Premesse a Cassandra" (1984), "Sotto i tigli" (1986), "Guasto" (1987), "Trama d'infanzia" (1992), "Recita estiva" (1989), "Medea" (1997), "Che cosa resta" (1991), "Congedo dai fantasmi" (1995), "In carne ed ossa" (2002), "Un giorno all'anno" (2006), "Con uno sguardo diverso" (2008), tutti per le edizioni E/O. Oltre a "Il processo" di Franz Kafka (2000) ha altresì tradotto per antologie e riviste testi di Ingeborg Bachmann, Hermann Hesse, Ilse Aichinger, Irmtraud Morgner, Sarah Kirsch, Christoph Hein, Hanz Magnus Enzensberger, Veit Heinechen e Bertolt Brecht, sia di prosa che di poesia. Ha pubblicato innumerevoli articoli e saggi sulla letteratura italiana e tedesca e sui problemi relativi alla traduzione. Nel 2007 ha vinto il Premio italo-tedesco per la traduzione letteraria, assegnato dal Ministero degli Affari Esteri tedesco e dall'Incaricato del Governo federale per la Cultura e i Mass Media in collaborazione col Goethe Institut. «Tradurre - ha asserito in un'intervista - è stabilire una relazione che parte da un testo scritto e produce un altro testo scritto. È un lavoro che mi piace molto perché permette di tracciare linee di collegamento tra individualità, lingue e culture distanti».(foto: Festivaletteratura)
English version not available