06/09/2014

RISCRIVERE LA VITA DI UNA SCRITTRICE FAMOSA

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Uno dei segni che il nostro mondo sta cambiando è dato dall'esigenza diffusa e sempre più frequente di ripercorrere la vita e le opere di personaggi e autori celebri, non trovando più 'vero' ciò che è già stato scritto, affamati come si è di visioni nuove quando anche non rivoluzionarie. Concorrono alla riflessione su questa esigenza e sui rischi che si corre riscrivendo le vite di scrittrici famose tre autrici che si sono impegnate in questo compito: Sandra Petrignani, lavorando intorno al mistero che si chiama Marguerite Duras (Marguerite); Liliana Rampello, che ci restituisce una sconosciuta Jane Austen dando una chiave del tutto inedita dei suoi notissimi romanzi (Sei romanzi perfetti. Saggio su Jane Austen); Anita Raja, che è la traduttrice italiana di Christa Wolf di cui si è ritrovata a riscrivere la vita attraverso le straordinarie traduzioni che ci ha regalato.

Conduce l'incontro la filosofa Annarosa Buttarelli.
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Italiano
Tre donne parlano di tre donne. Meglio, tre studiose parlano di tre scrittrici. Sandra Petrignani, Liliana Rampello e Anita Raja ci espongono il loro esperto punto di vista rispettivamente su Marguerite Duras, Jane Austen e Christa Wolf. Studiose e traduttrici dei loro romanzi, hanno condotto il loro lavoro con l'obiettivo di restituire biografie più autentiche e corrispondenti alla realtà dei fatti. Lo spunto da cui questo tipo di studi è partito è un libro di Carolyn Heilbrun, "Scrivere la vita di una donna", dove la femminista esponeva le sue perplessità sulle biografie di donne famose scritte da uomini. Nell'analizzare la vita di una donna un uomo può trascurare particolari che ritiene irrilevanti, censurare, male interpretare e mal capire i rapporti umani che ha vissuto, con i genitori, con gli amici, o con i suoi amanti. Per questo uno studio del genere, secondo Annarosa Buttarelli, che ha introdotto le tre studiose, deve essere condotto da una donna: per andare oltre l'apparenza, per riuscire a carpire segnali e verità oltre le opere pubblicate, oltre il dato superficiale. Sandra Petrignani ha ripercorso la biografia di Marguerite Duras in forma di romanzo, in un libro che si chiama proprio "Marguerite". L'occhio analitico della studiosa mette in luce aspetti della personalità e della vita di Duras che prima non erano stati affrontati: l'infanzia in Indocina, i problematici rapporti familiari, con la madre soprattutto, le insicurezze dell'adolescenza, gli amori travolgenti, a volte distruttivi, gli esiti spesso discussi della sua produzione letteraria e cinematografica, le amicizie importanti, il ruolo privilegiato nel vivace dibattito culturale dell'epoca e il suo problema di alcolismo. Anita Raja ha tradotto dal tedesco gran parte delle opere di Christa Wolf ed ha sempre cercato di trasporre, nelle sue tradizioni, la forza con cui la Wolf cercava di rappresentare la realtà, nel modo più aderente possibile, e di rispettare la sensibilità con cui l'autrice trattava certi temi che sentiva più vicini. Liliana Rampello con il suo "Sei romanzi perfetti" ha voluto presentare le opere migliori di Jane Austen, la scrittrice che Virginia Woolf definisce «la più perfetta artista fra le donne». Disegnate con rigore verbale, realismo e ironia travolgente, le sue protagoniste, pur dovendo imparare a scegliere un buon marito, non dimenticano mai il proprio desiderio di felicità. In tutti e sei i romanzi, Elizabeth, Emma e le altre si muovono in uno spazio narrativo circoscritto, dal salotto al giardino, dalla casa paterna a quella maritale, perimetro di una limitata geografia fisica che si fa ampia geografia morale: qui la loro formazione non rappresenta più, come nella tradizione maschile, un'«avventura dell'io», ma una «trasformazione di sé» in relazione con l'altra e l'altro. Il talento di Jane Austen è stato proprio quello di rappresentare in romanzo ciò che corrispondeva perfettamente alla realtà del suo tempo: la vita in casa e mondana della borghesia rampante dei primi dell'Ottocento e le relazioni amorose nella società patriarcale e profondamente maschilista dell'epoca.

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