De Kerangal, Maylis
Persona
Maylis de Kerangal al Festivaletteratura 2015 - ©Festivaletteratura
«Per me - ha asserito Maylis de Kerangal in un'intervista - la letteratura è un modo per sondare e interrogare il mondo contemporaneo. Il romanzo non fa altro che designare il percorso che ho fatto per scriverlo, partendo da uno stato d'ignoranza e cercando d'imparare qualcosa di questo mondo. Alla fine, il risultato è una forma di conoscenza non solo tecnica ma anche e soprattutto emozionale». Nata a Tolone e cresciuta a Le Havre, per anni impiegata nell'editoria (Gallimard, Éditions du Baron) e vincitrice, nel 2010, del Prix Médicis con "Nascita di un ponte", de Kerangal ha all'attivo la stesura di altri romanzi pubblicati in Francia da Éditions Verticales - "Je marche sous un ciel de traîne" (2000), "La vie voyageuse" (2003), "Corniche Kennedy" (2008) - come pure la raccolta di racconti "Ni fleurs ni couronnes" (2006) e il romanzo breve "Tangente vers l'est" (2012). Con il pluripremiato "Riparare i viventi" ha regalato ai lettori un romanzo «bello come una tragedia antica» ("L'Express") in cui le ultime ventiquattro ore di Simon Limbres, un giovane caduto in coma irreversibile dopo un incidente, riecheggiano nelle voci e nelle emozioni delle persone che lo circondano nell'ora estrema - dai familiari all'equipe medica dell'ospedale -, in uno spazio liminale tra la vita e la morte.
«For me - said Maylis de Kerangal in an interview - literature is a way to probe and question the contemporary world. A novel only documents the journey that I took to write it, trying to learn something from my initial ignorance. As a result, not only did I gain some technical knowledge but also an emotional one». Born in Tolone and raised in Le Havre, in 2010 she won le Prix Médicis with "Nascita di un ponte". She also wrote "Je marche sous un ciel de traîne" (2000), "La vie voyageuse" (2003), "Corniche Kennedy" (2008) - as well as the collection of short stories "Ni fleurs ni couronnes" (2006) and the short story "Tangente vers l'est" (2012). With the multi-award winning "Riparare i viventi" she gave readers a novel "beautiful as an ancient tragedy" ("L'Express") where the last twenty-four hours of Simon Limbres, a young man in irreversible coma after an accident, echo in the voices and emotions of the people surrounding him in his last hours, from his parents to the medical team in the hospital, in a liminal space poised between life and death.