Kapllani, Gazmend
Persona
«Sul mio cammino di uomo e di scrittore ho incontrato sempre la sofferenza delle frontiere. La prima frontiera invisibile è la lingua, ed è per questo che scrivo, per abbattere le frontiere». Poeta, narratore e giornalista, nato Lushnjë, in Albania, nel 1967, Gazmend Kapllani si è laureato in lettere all'Università Statale 'Giovanni Capodistria' di Atene e ha svolto la tesi di dottorato presso l'Università Pantio della capitale greca, dove ha insegnato Storia e Cultura dell'Albania moderna. È stato editorialista del quotidiano ateniese "Ta Nea" e, nel 2012, Fellow del Radcliffe Institute dell'Università di Harvard. Attualmente vive tra l'Europa e gli Stati Uniti, dove insegna Letteratura e Storia europea. Nella sua poetica è riuscito a sviscerare il modo in cui il crollo dei totalitarismi e le migrazioni transnazionali abbiano modellato e continuino a modellare le storie personali di molti esseri umani. Egli stesso migrante, dopo la caduta del regime comunista albanese, nel 1991, ha raggiunto a piedi la Grecia. Il vissuto di quei giorni è raccontato lucidamente, con tutto il suo carico di aspettative, frustrazioni e situazioni quotidiane a metà tra la farsa e la catastrofe, nel bellissimo "Breve diario di frontiera", un libro «scritto con mano leggera e cuore pesante» ("Internazionale").
«In my journey as a man and as a writer, I have always come across the suffering of borders. The first invisible border is language, and this is why I write, to break down the borders.» A poet, novelist and journalist, born in Lushnjë, in Albania, in 1967, Gazmend Kapllani graduated in arts at the University of Athens, and he took his doctoral dissertation at the Pantio University in the Greek capital, where he taught the history and culture of modern Albania. He was a columnist for the Athens newspaper "Ta Nea" and in 2012, a Fellow of the Radcliffe Institute at Harvard. He currently lives between Europe and the United States, where he teaches European Literature and History. In his poetry, he dissects the way the collapse of totalitarian regimes and transnational migration have shaped and continue to shape the personal stories of much of humanity. Himself a migrant, after the fall of the Albanian communist regime in 1991, he walked to Greece. His experience of that time is recounted clearly, with all its expectations, frustrations and everyday situations somewhere between farce and disaster, in the beautiful "A Short Border Handbook", a book written with «a light hand and a heavy heart» ("Internazionale").