Liberti, Stefano
Giornalista e documentarista romano, classe 1974, è stato una delle firme del quotidiano il manifesto e ha collaborato con riviste italiane ed estere. È autore di inchieste di geopolitica che hanno spesso come centro temi quali l'immigrazione, il mercato alimentare, lo sfruttamento del suolo e dell'ambiente. Il suo libro del 2008 A sud di Lampedusa. Cinque anni di viaggi sulle rotte dei migranti gli è valso il Premio Indro Montanelli, mentre Land grabbing. Come il mercato delle terre crea il nuovo colonialismo, pubblicato nel 2011, è stato tradotto in più di dieci Paesi. Nel 2012 e nel 2019 ha realizzato i documentari Mare chiuso (insieme ad Andrea Segre) e Soyalism (con Enrico Parenti). Tra le sue pubblicazioni si segnalano anche I signori del cibo (2016), Il grande carrello (2019, con Fabio Ciconte) e Terra bruciata (2021), un saggio in cui ha posto in relazione la crisi sanitaria e quella ambientale, sottolineando come entrambe siano causate dal mancato rispetto dell'ambiente. Molto attivo anche online sul suo profilo Twitter, continua a occuparsi di attualità in relazione al riscaldamento globale. «Per contrastare la crisi climatica – ha scritto – serve una politica che creda genuinamente e investa ingenti risorse nella transizione ecologica. Inserire gas e nucleare nella tassonomia UE è un passo nella direzione sbagliata».